Dopo l’uscita di The Ghosts There’s Selling Memories, il 17 giugno 2024, i Newglads sono tornati con un nuovo EP dal titolo It Will Not Be Televised, rilasciato il 21 settembre. Con questi due EP la band è tornata sulle scene dopo nove anni di inattività, raccontando nei testi i sentimenti e le emozioni di questo lungo periodo.
It Will Not Be Televised è composto da quattro tracce, ognuna delle quali presenta un’atmosfera poco ritmata e adatta a fare da sottofondo a quelle giornate che talvolta ci sembra scorrano troppo lente. I brani sono accompagnati da una miscela di melodie di matrice British pop che rendono piacevole l’ascolto, con una generale aria malinconica e nostalgica che permette al gruppo di raccontare al meglio il modo in cui amore e rimpianto si distaccano per poi incontrarsi nuovamente e di nuovo separarsi in un continuo ciclo che si ripete ogni volta.
Il primo brano dell’EP, We Learn So Slow, è tra le tracce migliori dell’intero disco per il modo in cui trasporta l’ascoltatore in un’altra dimensione, soprattutto grazie al bel lavoro della chitarra. Sempre questo strumento si fa sentire e apprezzare all’inizio di Time Is Mud, il secondo brano. Questa volta il riff è più potente, marcando le ispirazioni rock alternative del gruppo, e apre ad un testo altrettanto energico, coronato dalla coesione del tempo con l’amore e di come questo, seppur sia “mud” (fango), in realtà esiste e continua ad esserci per i due innamorati. La terza traccia, All These Unsaid Words, il cui titolo si riferisce a tutte quelle parole non dette che avrebbero potuto cambiare una situazione, è un crescendo verso un finale naturalmente tutt’altro che lieto e la melodia che scorre su un tempo lento ha il potere magico di far empatizzare con il protagonista della storia. L’EP si conclude, infine, con Nowhere Plans, ossia il momento decisivo in cui ci si rende conto di ciò che si è perso: “All the dreams we had, are fading through our hands, making nowhere plans”.
Il secondo EP di questa nuova serie targata Newglads è un secondo piccolo passo, tra melodie soft e nostalgiche e testi introspettivi, che ci fa attendere sempre con più ansia il prossimo lavoro su lunga distanza della band.
GIULIA RUSSO