Soli tre brani, ma molto diversi tra loro per intenti e atmosfere, compongono questo fulminante EP intitolato revenant, breve, conciso e compendioso episodio discografico del livornese Adaland.
Ad aprire le danze troviamo octopus3hearts, il primo pezzo che già, con il suo gioco di suoni in crescendo, riesce a riassumere e al tempo stesso enfatizzare il mondo elettronico in cui si muove l’artista e che verrà poi esplicato e moltiplicato nelle due tracce che seguono.
L’esplosione emotiva avviene, infatti, con la successiva nonché traccia centrale Alfa, che, per chi scrive, è decisamente il brano più riuscito dell’intero lavoro, grazie a una maggior ricercatezza tanto per quanto riguarda i suoni quanto per le atmosfere e gli arrangiamenti, i quali travolgono l’ascoltatore con una potenza che non lascia scampo. Sostanzialmente questo pezzo potrebbe essere, per gli amanti di questo genere musicale, una bella e inaspettata scoperta, condita da cambi di dinamica e grande cura del dettaglio. Inoltre, durando quasi un minuto in più rispetto al primo, conquista anche per la sua andatura cangiante, mai ripetitiva o banale, che incalza sul finale, in cui viene simulato il suono di passi veloci che sembrano trasportarci in un’altra dimensione.
Il sipario si chiude, infine, con un’ultima e ancor diversa composizione, Gnu, il cui impatto fondamentalmente poco aggiunge, ma anche nulla toglie, a quanto detto nei primi due brani, passando da momenti che flirtano perfino con il mainstream ma cambiando poi completamente scena, come ormai l’artista ci ha abituati, serrando il ritmo e dando l’impressione generale di non voler esplodere mai del tutto, per ancorarsi, forse, a quell’ambizione psichedelica e ipnotica che si subodorava già nei brani precedenti.
Sembra che Adaland abbia, quindi, costruito una struttura ben precisa per presentarsi a chi non lo conosce attraverso questo piccolo ma a suo modo già interessante EP, che dall’intensità coinvolgente dei primi secondi trasporta nelle diverse stanze emotive dell’artista fino a lasciarci in sospeso, quasi per invogliare l’attesa di un lavoro di più lunga durata in cui le basi poste con questo revenant possano creare architetture più personali e definite.
Noi restiamo in attesa per scoprire dove queste premesse ci condurranno, nel frattempo vi invitiamo ad ascoltare questa piccola ma multiforme scheggia di electro-music.
Qui l’EP su Spotify:
GIULIA RUSSO