Il pilastro di questo caldissimo Luglio lo si dedica alle donne. Una categoria che si può quantomeno definire piuttosto “bombardata” durante gli anni: nei secoli oggetto di repressione, di attenzioni, di emarginazione e di conquiste.
Già nel ‘700 la questione femminile era abbastanza scottante. Il forte vento di rivoluzione, che già dai primi anni muoveva gli animi, cominciava a investire tutti i campi del vivere civile: la condizione femminile, in quel periodo, se possibile, ancora più ancillare di quanto non sia oggi, era un problema che gli intellettuali erano determinati a risolvere.
Madame de Lambert aprì a queste menti illuminate le porte del proprio salotto, rendendosi disponibile a condividere con loro pensieri e opinioni sui più svariati argomenti, ma più di ogni altro, sulla libertà della donna. Ella fu la prima, nelle sue Riflessioni a parlare di tirannia degli uomini, mettendo in luce come l’intero sistema paideutico dell’epoca fosse concentrato sulla figura maschile, posta al centro del sistema politico, economico e culturale della Francia e dell’Europa tutta.
Nelle sue Riflessioni si può notare lo spigliato guizzo, proprio della donna, con cui ella rivendica il primo grande diritto che qualsiasi oppresso dovrebbe rivendicare: l’istruzione. Madame de Lambert dice che le donne devono essere educate alla pari degli uomini e solo in tal modo esse potranno sviluppare una loro personalità, differente da quella maschile, e che cooperando con quest’ultima, costruirà una società migliore.
Se il femminismo di oggi avesse la grinta e il piglio intellettuale che aveva all’epoca dei Lumi, molto probabilmente oggi la donna potrebbe godere di un posto privilegiato nel nostro scalcagnato mondo. Che si rifletta su questo…
VITO PUGLIESE