I figli, diceva il grande Eduardo De Filippo, “so’ piezz e’ core”, ma sono anche, assai spesso per quanto concerne il loro futuro lavorativo, i principali eredi di quanto seminato dai loro genitori. Ecco così numerosi notai, medici, farmacisti, politici e, ovviamente, attori che hanno raccolto il testimone da babbo e mamma a volte con risultati inferiori, a volte superando chi li aveva preceduti.
In questo articolo ci si riferisce, come esempio, ad un mostro sacro del nostro cinema che ha visto il suo pargolo tentare di ripercorrerne le orme: Vittorio De Sica, padre di Christian.
Duplice la personalità di De Sica padre, regista di ottimo livello, tra i maggiori esponenti del neorealismo. Da giovane attore leggero e tombeur de femmes, complice l’aspetto asciutto ed elegante, è amatissimo dalle donne e protagonista tra gli altri titoli, di Gli Uomini Che Mascalzoni, Grandi Magazzini e Il Conte Max. Poi, intorno ai cinquanta anni, mutato d’aspetto, si divide tra regie e interpretazioni comiche e drammatiche (da ricordare il personaggio del maresciallo Carotenuto nella serie Pane Amore E…, e la stupenda performance ne Il Generale Della Rovere).
A causa della sua sfegatata passione per il gioco, accettò anche parti non al suo livello per risanare i bilanci, ma rimase un mito fino alla sua scomparsa, occorsa nel 1974.
Christian, invece, inizia a muovere i primi passi proprio quando suo padre è sul declinare degli anni, “sfruttando” il cognome e la forte somiglianza anche timbrica col celebre congiunto.
A differenza del genitore, però, il figlio interpreta pellicole leggere e di tono greve, diventando il re dei cosiddetti “cinepanettoni” e conquistando una certa fama nel pubblico degli estimatori del genere.
Negli ultimi anni Christian De Sica si sta dedicando allo spettacolo musicale, sua prima passione, e grazie al regista Pupi Avati ha anche interpretato un ruolo drammatico a tutto tondo ne Il Figlio Più Piccolo (2008).
Pur sessantenne, complice una notevole altezza, conserva un fisico asciutto e attraente. Tuttavia anche se per le generazioni nate a partire da fine anni Sessanta è sicuramente più noto del padre Vittorio, è decisamente diverso nello stile.
E intanto un certo Brando Vittorio comincia a farsi vedere già da alcuni anni, benché non ancora in produzioni di grande rilievo. Chissà che la storia non continui…
FRANCESCA BARILE