1.Chi sei, da dove vieni e che musica proponi.
Nico Landriscina, in arte Cera Lacca.
Non sono un cantautore, ma a volte fingo di esserlo, perché a quanto pare fa figo!
Suono folk n’roll, una chitarra acustica Martin, qualche bicchiere di vino, delle belle canzoni da suonare forte, ed il gioco è fatto.
2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di te?
Il panorama italiano ha bisogno di Cera Lacca, perché Cera Lacca ha bisogno di un panorama più vasto. Ha bisogno delle mie canzoni perché sono fighe, e perché sono il classico cantautore modesto, anche se, a dire il vero, di fare il modesto mi sono rotto. Non ho mai comprato un disco di Bowie pensando alla sua modestia, ma io non sono normale.
3.Se tu fossi una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al tuo sound?
Oggi potrei affermare gli anni di Dylan e del folk, ma anche la Londra punk, o la Seattle degli anni ‘90 ci starebbero bene, tutto questo perché musicalmente mi piace l’imprevedibilità, ad esempio in questo periodo ascolto molto l’ultimo disco di Iosonouncane, che centra poco con quello che faccio… ma quel ragazzo è di una genialità abissale.
4.Il brano del tuo repertorio che preferisci e perché questa scelta.
Slow Hand, un brano che parla di me, che mi annoio e che suonerei ovunque, viaggiando “da Dublino a New York”, proprio come recita il testo della canzone: https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=vEYDuC3GOs8.
5.Il disco che ti ha cambiato la vita.
Pearl Jam – Ten.
6.Il tuo live più bello e quello invece peggio organizzato.
Al Teatro Kismet di Bari, in apertura a Dario Brunori: la mia band si era sciolta da pochi giorni, avevo una dozzina di brani nuovi e avevo deciso che sarei diventato Cera Lacca, tutto questo una settimana prima del concerto.
Il concerto peggio organizzato: ho la fortuna di suonare canzoni che nascono acustiche, se vedo che la situazione fa schifo scappo in strada e suono sui marciapiedi… sono fortunato.
7.Il locale di musica dal vivo secondo te ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove hai suonato o ascoltato concerti di altri.
Io amo il Korova a Trani: è la mia base da sempre. Al Korova c’è la mia famiglia e i miei amici musicisti. Però penso che in questo periodo storico di ampie vedute sia difficile trovare un locale brutto. La nuova generazione è fortunatissima. P.S. Voglio tornare a suonare al Kambusa a Monopoli!
8.Le tre migliori band emergenti della tua regione.
Mi piace molto MISGA, la sua musica sa di vino e felicità: https://www.youtube.com/watch?v=pRDkn80dnZ8.
Jonathan Pappolla: batterista, dj, ma soprattutto un grande pittore di arte contemporanea e rock n’roll… un grande artista che vi consiglio di seguire.
E poi mi piace Gerardo Tango, un cantautore con una voce eccezionale: https://www.youtube.com/watch?v=PASWKyB6PeE.
9.Come seguirti, contattarti, scambiare pareri con te.
Ecco la mia pagina facebook: https://www.facebook.com/CERA-LACCA-e-i-camerieri-799131326874107/?ref=hl
10.La decima domanda, che mancava: “Fatti una domanda e datti una risposta”.
D: Cosa ascolti quando sei sotto la doccia?
R: Il mio ultimo singolo, G, e poi i Marta Sui Tubi, con cui vorrei condividere il palco.
DORIANA TOZZI