Primo lavoro da leader per il batterista romano Lucrezio de Seta, classe 1970. Influenzato dapprima dal punk e dall’hard rock, scopre il jazz solo casualmente, ascoltando una cassetta lasciata dal fratello sul tavolo della sala e da lì è un crescendo di esperienze che condurrà a Movin’ On, questo primo lp che è il risultato discografico di una serie di incontri, anche in questo caso fortuiti, con gli altri componenti del suo quartetto: in primis con il contrabbassista Leonardo De Rose, conosciuto nello studio di registrazione, con cui ha imbastito delle preziose jam sessions settimanali, alle quali venivano invitati diversi musicisti, tra cui il pianista Ettore Carucci, con cui si è subito instaurata una perfetta intesa musicale.
Quando decisero di registrare l’album, ancora il caso volle che il sassofonista Gianni Denitto fosse ospite a casa di uno dei componenti della band e fu naturale invitarlo a prendere parte a questo progetto.
Entrando nel merito di questo disco, Die Ruckkehr Der Gotter vede De Seta cimentarsi con lo strumento a 360 gradi, in un assolo incredibilmente accurato che offre una panoramica completa su tutti i suoni che una batteria possa offrire.
Giochi Di Ombre è un esempio di jazz puro, di alta classe e godibilità in cui il sax contralto di Denitto accarezza ed avvolge gli altri strumenti in modo appropriato e gradevolissimo mentre ci si sofferma sul riuscito tutt’uno tra piano e contrabbasso. Ospite del lavoro è il batterista Michele Rabbia, che De Seta ha come uno dei suoi riferimenti artistici; In Medio Stat Virtus è un capolavoro di incastri musicali, dove in particolare la batteria ed il pianoforte dialogano dolcemente tra di loro.
Un lungo e particolareggiato solo di batteria apre Seguendo La Luna Laerte Velleggiò Verso Levante: qui De Seta fa un excursus su ogni centimetro della batteria e dei piatti, percuotendone ogni parte ed offrendoci una panoramica di suoni inediti.
Smatter è una splendida cover che omaggia Kenny Wheeler, gigante del jazz repentinamente scomparso.
Dall’incontro in Nepal di Denitto con il viandante Suresh, nasce il brano Suresh The Sarodist: suoni della tradizione indiana, che richiamano le tablas ed altri strumenti tipici, sprigionano energia positiva collegata con le culture di quei luoghi.
Splendida Vedanta, jazz waltz dolce e malinconicamente intenso.
You Don’t Know What Love Is è uno standard jazz di ottimo impatto, che De Seta definisce molto impegnativo da suonare dal vivo, per la difficoltà di trovare ogni volta l’equilibrio tra dinamica ed intensità del brano stesso.
Il lavoro è prodotto dalla Headache Production, casa discografica di proprietà dello stesso De Seta, che considera questo elemento di investimento importante per avere un passaporto per la propria completa libertà artistica.
Un lavoro gradevolissimo, che consigliamo vivamente di ascoltare.
Questo è il sito ufficiale dell’artista: www.lucreziodeseta.com
Questo è il video di Smatter: https://www.youtube.com/watch?v=3CaPUpMlO3U
DONATELLA DELLE CESE