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Corsi e ricorsi filmici: Heidi nelle varie trasposizioni su grande e piccolo schermo

HeidiCartoonNata dalla penna della scrittrice svizzera di lingua tedesca Johanna Spyri, Heidi è un romanzo che si riallaccia alla tradizione romantica del beau sauvage e della supremazia della vita di campagna (malgrado l’autrice non manchi di sottolinearne anche gli aspetti negativi) rispetto a quella di città.

A fine anni ’30 la storia della pastorella conquistò gli sceneggiatori di Hollywood, che realizzarono il film in Italia, misteriosamente intitolandolo Zoccoletti Olandesi. La protagonista della pellicola è la bionda e riccioluta Shirley Temple, che aveva solo nove anni all’epoca delle riprese (1937). Malgrado qualche abbondante dose di melassa, la storia segue con relativa fedeltà il romanzo della Spyri e contribuisce a ridare smalto alla fama un po’ appannata della piccola, ma già celeberrima, interprete nota come “riccioli d’oro”.

Nell’immediato dopoguerra (per la precisione nel 1952), il regista italiano Luigi Comencini, da sempre interessato a tutto ciò che concerne il mondo dell’infanzia, dirige un film di produzione elvetica dedicato alla piccola eroina dei Quattro Cantoni. Praticamente sconosciuto in Italia, il film segue le linee guida del romanzo da cui è tratto ed è una valida  occasione per Comencini di dare la sua opinione sui bambini e sulla loro relazione con gli adulti.

Per le generazioni dei quarantenni e cinquantenni, Heidi è la bambina paffuta e mora, dallo sbarazzino taglio corto, che ha HeidiFilm2016spopolato, e spopola ancora, nel celebre anime di Hayao Miyazaki. Uscito in Giappone nel 1974, è acquistato dalla Rai e mandato in onda quattro anni dopo, diventando immediatamente un grande successo per bambini, complice anche la canzoncina orecchiabile interpretata da Elisabetta Viviani, all’epoca famosa per la relazione col calciatore Rivera, e rimasta agli annali per alcuni tormentoni delle strofe.

Parallelamente, la televisione austriaca prepara un film a episodi dove il ruolo della piccola Klara vede come protagonista nientedimeno che la futura Livia del Commissario Montalbano, ovvero Katharina Bohm, figlia del celebre Karl-Heinz (Franz Jozef nel ciclo dei film su Sissi).

Ultimo film derivato dal romanzo della Spyri, sugli schermi italiani da fine marzo 2016, la nuova Heidi vede, tra gli altri attori, un gran nome tra gli interpreti di lingua tedesca e cioè Bruno Ganz. Anch’esso fedele alla narrazione originale, il film si presenta come una mega produzione e probabilmente è destinato a diventare il più visto mai prodotto in Svizzera.

Quanti anni sono passati dalla pubblicazione del romanzo e quanti dal primo film!? Eppure Heidi continua inossidabile a mietere successi in tutte le sue versioni. Sarà vero che l’aria di montagna fa tanto bene?

FRANCESCA BARILE

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