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Richard Avedon: il fotografo della vita

RICHARD AVEDONIl fotografo dei contrasti, l’aristocratico dell’eleganza, il signore della ricercatezza, con il suo stile unico ed elaborato, che ha fatto scuola a numerosi fotografi contemporanei. Stiamo parlando di Richard Avedon (New York 15 Maggio 1923 – San Antonio 1 Ottobre 2004), noto come fotografo di moda, per le sue collaborazioni con Versace, Calvin Klein e riviste come Harper’s Bazaar, Life e Vogue, ma anche per i suoi numerosi scatti a personaggi come Marilyn Monroe, Twiggy, Sophia Loren, Dovima, Brigitte Bardot e molti altri.

Avedon, però, è certamente vissuto come fotografo non solo del fashion business ma in generale della vita. Memorabili, infatti, sono i suoi servizi sugli uomini degli stati del Sud, sui contadini e i minatori della provincia americana, ritratti subito dopo il lavoro, ancora sporchi e logori, o il servizio su suo padre mentre soccombeva all’atrocità del cancro, oppure, ancora, i ritratti dei malati di un ospedale psichiatrico.

Dagli anni ’60 Avedon sviluppò un forte interesse nei confronti dell’etica e della politica, soffermandosi, anche RichardAvedonGinsbergartisticamente, sulle denunce sociali e sui diritti civili (si pensi, ad esempio, al servizio realizzato nel ’63, in cui i soggetti ritratti mostravano il giornale che parlava dell’assassinio di Kennedy, o i successivi scatti fatti nel West, che ritraevano vagabondi e disadattati e che destarono numerose critiche nei confronti del fotografo, o, ancora, gli scatti di Berlino dell’89, che imprimevano con una forte sensibilità eppur con altrettanta raffinata artificialità la caduta del muro).

Grande maniaco dell’ordine e della precisione (il suo studio nella Grande Mela era completamente bianco, dalle pareti alla mobilia!), nei suoi scatti non lasciava quasi mai nulla al caso o, in quelle rare occasioni in cui “rubava” gli istanti alle pose naturali e involontarie (si pensi alla foto di Marilyn con lo sguardo stanco e il trucco stravolto), riusciva a dar l’impressione di aver calcolato tutto fino al minimo dettaglio.

La sua meticolosità “da serial killer” ebbe modo di svilupparsi sin dagli albori della sua carriera artistica, quando abbandonò gli studi (che definiva noiosi!) per arruolarsi nella Marina Militare come fotografo, dedicandosi ai ritratti dei compagni di camerata e alle foto durante le autopsie. Quest’esperienza importante gli permise sia di fare una gavetta intensa nelle situazioni più difficili, maturando il gusto per il dettaglio e per il particolare, sia di diventare, subito dopo la seconda guerra mondiale, fotografo professionista.

Amante delle emozioni forti, egli spesso inserirà, con spruzzate più o meno evidenti, il piacere per l’estremo in quasi tutti i RichardAvedonDovimaElephantssuoi capolavori: si pensi allo scatto che ritrae Elton John vestito da donna e in posa da pugile o ai famosi scatti di Dovima con gli elefanti, in cui è evidente anche un altro elemento importante della fotografia di Avedon: il contrasto, in questo caso tra l’eleganza della soave e aristocratica Dovima e la rozzezza goffa degli elefanti sporchi, selvaggi e incatenati, così come il contrasto tra i bianchi e i neri, leit-motiv dell’“Avedon-pensiero”.

Vissuta ai limiti dell’estremo anche la sua vita, con un’omosessualità mal celata da due matrimoni, con scandali sulle infondate accuse di pedofilia presentate dalla ex-nuora nel 1993, e con gli infiniti viaggi che gli hanno permesso, sin da giovane, di girare praticamente tutto il mondo, accumulando esperienze importanti che contribuiranno a rendere grande la sua arte.

L’amicizia tra Richard Avedon ed Andy Warhol, inoltre, ha permesso a quest’ultimo di ideare uno dei suoi più grandi capolavori: il quadruplo ritratto di Marilyn Monroe, ispirato ad uno scatto che la stessa Marilyn si fece scherzosamente proprio con la macchina per fototessere di Avedon.

Un fotografo che dall’artificio sapeva creava l’arte e dall’eleganza sapeva suscitare intense emozioni.

A portarlo via è stato un ictus cerebrale, ma, citando liberamente un illustre personaggio tratto da un noto film di Godard, Avedon fu uno dei pochi che riuscì a diventare immortale e poi morire…

Visita il sito di Richard Avedon: www.richardavedon.com

DORIANA TOZZI

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