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WAX: il ritratto di una generazione allo sbaraglio tra amicizia e denuncia sociale

WAXLorenzoCorvinoIMGTre trentenni, due ragazzi italiani e una ragazza francese, affrontano un viaggio in auto per raggiungere Montecarlo, luogo nel quale verrà girato lo spot televisivo al quale stanno lavorando. Nel mezzo, difficoltà economiche, relazionali e, soprattutto, generazionali. Perché WAX (We Are The X) di Lorenzo Corvino, non è altro che uno spaccato molto vivido e coinvolgente di una generazione, quella dei trentenni appunto, in preda ad una crisi culturale, sociale e lavorativa che li ha ingabbiati in una morsa dalla quale difficilmente si riesce ad uscire, nonostante gli sforzi per farlo. Da qui la X del titolo, la X di una generazione di “dimenticati” dallo Stato, dalla politica, dagli imprenditori, dalle generazioni precedenti.

Ma non aspettatevi un film di denuncia rigido e “classico”, perché il punto di vista, letteralmente parlando, dal quale viene raccontata la storia è proprio quello dei tre protagonisti che, in maniera se vogliamo scanzonata, anche se a tratti giustamente arrabbiata, ci parlano direttamente di questa condizione. Infatti, la cosa più interessante di quest’opera è il linguaggio filmico che utilizza per mostrarci questa generazione allo “sbando”, facendo ricorso alla soggettiva come elemento preponderante, dal momento che il tutto viene registrato quasi totalmente dai dispositivi mobili dei tre ragazzi che si autoriprendono mentre viaggiano, mentre discutono, mentre si allontanano e poi si riappacificano. E, inoltre, forse per sottolineare maggiormente lo spaesamento di questi X, anche i generi cinematografici attraversati sono diversi: all’inizio sembra di trovarsi in una sorta di thriller, per poi toccare la commedia, il mokumentary, il road movie e il romance vero e proprio.

Tutto ciò rende dinamico e interessante questo film che, seppur in certi frangenti in maniera un po’ troppo didascalica, ci fa WAXscenaidentificare totalmente nei pensieri di questi personaggi, restituendoci uno spaccato sociale a tratti allarmante, ma mai totalmente catastrofico, dal momento che reagendo allo stato dei fatti, a volte è possibile risalire la china. Stupisce, infatti, il fatto che non solo il regista, ma molte delle maestranze impegnate nella realizzazione dell’opera, siano al loro esordio, cosa che, seppur extradiegeticamente, dimostra quanto la forza di volontà, la passione e la tenacia possano portare a raggiungere i proprio obiettivi. Questo, chiaramente, viene mostrato all’interno del film in maniera ironica e a tratti spassosa, senza adagiarsi su un tono consolatorio e mai patetico, motivo in più per apprezzare il viaggio di questi tre giovani protagonisti che poi rappresentano tutti i giovani appartenenti alla generazione X. E se l’utilizzo dello smartphone come metodo di ripresa in molti momenti del film (da qui l’appellativo selfie-movie), ben rappresenta la frammentarietà di questa generazione, dall’altro lato la coesione che i tre riescono a raggiungere, pur tra screzi e difficoltà, racconta anche quanto nelle difficoltà si riesca a trovare un punto di coesione.

Qui il trailer del film: https://www.youtube.com/watch?v=ukPFMqYUWu0&feature=youtu.be

Qui la programmazione per vederlo in sala: http://www.distribuzioneindipendente.it/programmazione-wax-we-are-the-x/

ALESSANDRA CAVISI

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