Auto e moto: la velocità, il brivido, la corsa. Tutti argomenti e sensazioni che suscitano interesse ed attenzione per chi ama sentirsi addosso l’adrenalina e, soprattutto, per chi vuole riviverla proiettata su uno schermo.
Non sono poche le pellicole dedicate a questo mondo meccanico, ma al tempo stesso poetico e arcaico, perché la gara a bordo di un mezzo, se pur falsata, è pur sempre una sfida: tra uomini, tra l’uomo e la macchina e, soprattutto, con la velocità che l’uomo non potrebbe raggiungere senza un ausilio esterno.
I film sul mondo dei motori si concentrano negli ultimi quaranta anni e sono prevalentemente stranieri, forse perché, in particolare gli anglosassoni, sono tendenzialmente più tecnologici di noi e hanno visto la rivoluzione industriale in tempi più remoti, quindi hanno un legame più forte con i mezzi meccanici.
Non è facile fare una scrematura sulle pellicole di maggior successo di pubblico o di critica. Partendo dagli anni ’60, un film su tutti è Easy Rider (1969) con Jack Nicholson, Dennis Hopper e Peter Fonda. L’essenza del film è la libertà. Siamo in piena epoca hippy e guidare una moto senza meta è la quintessenza della vita.
Ma volendo andare un po’ indietro nel tempo, un film che ha come protagonista la macchina è senza dubbio l’italiano Il Sorpasso (1962) di Dino Risi. Anche qui le quattro ruote simboleggiano la libertà e la trasgressione.
Un rapporto tenero ed ironico con la vettura è presente anche nella saga Disney del Maggiolino. La simpatica auto con l’anima, appare sugli schermi nel 1968 con Un Maggiolino Tutto Matto, per poi uscirne addirittura nel 2005 con Herbie Il Super Maggiolino.
Donne e motori, ma anche crimine e corse clandestine, sono al centro della saga automobilistica più famosa di oggi: si tratta ovviamente di Fast And Furious con Vin Diesel e il fu Paul Walker. Iniziata nel lontano 2001, sembra non destinata a concludersi, malgrado la morte di Walker, coprotagonista proprio durante le riprese della settima puntata della saga sugli schermi nel 2015.
Ron Howard, il regista asso “pigliapremi”, ha voluto affrontare il mondo della corsa, della formula uno in particolare: in Rush (2013), infatti, si è concentrato sulla rivalità tra i piloti Niki Lauda e James Hunt.
Ma non esiste solo la Formula Uno e ad Aprile 2016 è uscito in Italia Veloce Come Il Vento di Matteo Rovere, con l’ottima interpretazione di Stefano Accorsi, film che ha voluto soffermarsi su questa realtà di nicchia, ma anche di sudore e fatica. Una piccola perla in un mondo patinato e tecnologico che mira a guardare all’essenza, senza perdersi in ricostruzioni di computer graphic come ultimamente le pellicole sulle auto amano fare.
FRANCESCA BARILE