Il 25 Novembre è stata designata dall’Assemblea delle Nazioni Unite la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. È perciò una data simbolica, importante per il suo compito di non far dimenticare mai le atroci violenze che troppo spesso sono costrette a subire le donne in ogni parte del mondo. In Italia, dall’inizio del 2016, vi sono stati ben 50 femminicidi e circa il 31,5 % della popolazione femminile ha subito violenza sessuale e/o psicologica. La videomaker pugliese Cinzia De Vincenziis ha deciso per questo di girare un suggestivo cortometraggio sul tema, intitolato In un momento sono sfiorite le rose (di cui abbiamo parlato qui: https://www.ithinkmagazine.it/video-in-un-momento-sono-sfiorite-le-rose/), riuscendo nel difficile compito di affrontare una problematica così importante con delicatezza e acume.
Cinzia si definisce “una cittadina del mondo, che ama il suo fidanzato, il suo cane, la poesia, il mare, le conchiglie e il vento che scuote gli alberi facendo cadere le foglie” e ama l’autunno. Ha iniziato la sua carriera dieci anni fa, nel 2006, come assistente di un fotografo, e oggi il suo portfolio si arricchisce grazie alla produzione di questo cortometraggio che speriamo possa riuscire, grazie al suo personale tocco positivo, a sensibilizzare ancor di più su questo tema un mondo maschilista che troppe rose ha già fatto sfiorire. Abbiamo fatto due chiacchiere con la videomaker per addentrarci ancor più nel suo video e conoscere anche la sua vita da artista e i suoi progetti futuri:
In un momento sono sfiorite le rose è un cortometraggio poetico e positivo di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, dedicato a Pippa Bacca. Come si è sviluppata l’idea della sua realizzazione?
È il 31 marzo del 2008, sono le 23,00. Da poco si é conclusa una lezione di fotografia. Entro in un bar per prendere una birra e sento al TG che hanno assassinato una ragazza, una certa Pippa Bacca. Pago, prendo la birra ed esco. Improvvisamente mi assale un forte stato di angoscia, così corro a casa per cercare notizie su questa “fanciulla” tragicamente scomparsa, assassinata mentre stava portando avanti una sua performance intitolata Spose in viaggio. Da lì ho scoperto che Pippa era un’artista e che la sua missione, attraverso questa performance, era quella di promuovere la pace attraversando in autostop, e vestita da sposa, 11 paesi interessati da conflitti armati. All’epoca ancora non sapevo che le performance fossero delle vere e proprie forme d’arte e che si potesse fare arte anche con il proprio corpo, con la propria persona o semplicemente con un’idea. Dal 2008 la mia forma d’arte preferita è diventata quindi la performance.
È da quel momento che mi porto dietro questo progetto, ovvero di realizzare qualcosa che possa “rendere giustizia” a Pippa e a tante altre donne come lei scomparse brutalmente.
Hai scelto quindi di omaggiarla rappresentando la bellezza racchiusa negli attimi quotidiani delle protagoniste anziché utilizzando immagini più forti e dirette sul tema. A cosa è dovuta questa particolare scelta e perché la ritieni più efficace?
Questa è la mia domanda preferita! Ecco, secondo me è troppo facile e banale comunicare una situazione drammatica attraverso immagini o pensieri drammatici. Ci sono mille modi di comunicare ed io ho scelto quello che a mio parere in questo caso era il migliore, ovvero quello di comunicare il dramma attraverso la bellezza. Ho una mia teoria che si può riassumere semplicemente dicendo che c’è talmente tanta bruttura in questo mondo che alla fine uno finisce per abituarcisi, invece bisognerebbe secondo me rieducare al bello. Rieducando al bello, tutto potrebbe cambiare in meglio.
Nel video ci sono quattro post-it che sembrano puntellare la storia: i primi tre guardano al futuro mentre l’ultimo è un po’ il monito finale che racchiude anche il messaggio principale di tutto il lavoro. Come hai scelto le frasi da adoperare?
“Se non le sfiori non sfioriscono” l’ho utilizzato alla fine, come ultimo post-it, perché non mi piaceva l’idea di iniziare con un messaggio così forte, con il rischio che, se non guardato nell’insieme del senso di tutto il video, potesse poi sembrare un messaggio moralista. Io non sono moralista quindi ci tenevo a non dare un’impressione sbagliata. Le altre frasi le ho scelte esaminando un po’ gli stati d’animo delle donne: ho immaginato quello che vogliono sentirsi dire, cosa immaginano, cosa sognano, come si illudono… Il mio post-it preferito è “Non farà mai freddo”: per me è quello più carico di significato perché quando penso al freddo penso all’immobilità, al gelo, al raffreddamento dei pensieri e delle azioni, penso al vuoto, penso ad uno scheletro cinico e indifferente, penso alla morte… Sì, al freddo della morte, quel freddo che fa sfiorire.
La Giornata mondiale contro la violenza sulle donne è una di quelle giornate che in realtà non dovrebbero esistere e il tuo cortometraggio cerca di dare un messaggio di positività, guardando con speranza e fiducia al futuro. Oltre alla sensibilizzazione da parte di artisti come te, quali ritieni debbano essere le strade per poter un giorno vedere completamente azzerati questi terribili casi di violenza?
Perbacco! Questa è difficile. Sono convinta, come dicevo prima, che per poter azzerare questi casi occorre far rinascere e rieducare ma so per certo che non è una cosa possibile dall’oggi al domani. Però è eccitante immaginare che, con un buon insegnamento, si può rimodellare parte del pensiero.
Quale dovrebbe essere secondo te il ruolo dell’artista nei confronti di importanti tematiche sociali come queste?
Ahimè sono consapevole che l’arte e gli artisti non potranno mai cambiare questa condizione, tuttavia l’artista può trasmettere una speranza attraverso la propria opera e creare almeno una dolce illusione.
Parliamo un po’ di te. Vuoi presentare meglio Cinzia De Vincenziis ai nostri lettori? Chi è la donna che si cela dietro questo poetico video e qual è stato il suo percorso per arrivare qui?
Oh my god! Non amo parlare di me! Molto spesso non mi sono neanche simpatica [ridiamo, ndr]. Preferisco che siano gli altri a farlo.
Allora cambiamo argomento: quali sono i progetti a cui stai lavorando o intendi lavorare dopo questo cortometraggio?
Sto lavorando ad una mostra – performance che in realtà avevo pensato per questo 25 novembre (dato che è sempre a tema sociale/abuso sessuale, purtroppo tratto da una storia vera) ma per svariati contrattempi ho dovuto rimandarla. Forse questo è l’unico caso in cui l’imprevisto però non ha giocato brutti scherzi, visto che comunque in così poco tempo mi ha dato la possibilità di produrrei il video In un momento sono sfiorite le rose, di cui vado orgogliosa e fiera.
Per concludere, salutaci con una citazione da un’opera o un autore che ami.
Dico la prima cosa a cui ho pensato: “…io mi dico è stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati” (Fabrizio De Andrè, Giugno ‘73).
Grazie tante!
Grazie a te, Cinzia, per il tempo che ci hai dedicato e in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti.
Per guardare In un momento sono sfiorite le rose cliccate qui: https://goo.gl/ndmV5s
ALBACHIARA RE, DORIANA TOZZI