Leggiamo che i proventi delle vendite di quest’album saranno devoluti a un’associazione di volontariato che si occupa di famiglie in difficoltà. Sicuramente un gesto ammirevole, ma c’è da dire subito che la beneficenza è davvero l’unica ragione valida per dare dei soldi a questo Muoviti di Michele Cristoforetti, che, al di là delle buone intenzioni, supera a pie’ pari il confine fra “classico” e “vecchio”, precipitando rovinosamente nel secondo aggettivo. Vecchio il sound, vecchio il modo di cantare, vecchie le melodie…
Le intenzioni, dicevamo, sono buone, il modello è chiaramente il cantautorato leggero spruzzato di rock (in Sigaro cubano, per dire, c’è Maurizio Solieri, storico chitarrista di Vasco Rossi), dichiarato anche nelle due cover, Gente metropolitana di Pierangelo Bertoli e La storia di Francesco de Gregori. Se però questa seconda cover conserva ancora qualcosa dell’eleganza dell’originale, della versione “ligabuizzata” di Bertoli se ne farebbe tranquillamente a meno.
Parlando dei brani originali, il discorso cambia poco: alcuni cercano soluzioni di arrangiamento più “classy”, e in alcuni casi quasi ci riescono (per esempio Muoviti e Capita che), salvo poi perdersi in ritornelli da Cantagiro anni ‘80/’90.
Lo stesso dicasi per la già citata Sigaro cubano, canzone latinoamericana all’acqua di rose, adatta ai juke box dello stabilimento balneare, mentre Antologia di viaggio ricorda un po’ Ron. A tutto ciò si aggiunge anche un’interpretazione tutt’altro che originale, con una fastidiosa ostentazione di raucedine alla Ligabue e vocali arzigogolate alla Piero Pelù/Roby Facchinetti.
Roba buona per gli ascoltatori duri e puri di Radio Italia insomma, se siete fra questi magari lo apprezzerete, ma se cercate qualcosa che resti un po’ più a lungo nella memoria consigliamo di rivolgervi altrove.
Qui la pagina fb di Cristoforetti: https://www.facebook.com/michelecristoforettiofficial/
Qui il videoclip di Sigaro cubano: https://www.youtube.com/watch?v=Dx7p12cxCEI
LETIZIA BOGNANNI