“Ci vuole stile, anche per morire. Ci vuole stile, lo stile non c’entra niente col vestire”. L’ultima traccia di Un incubo stupendo, nuovo lavoro dei Management Del Dolore Post Operatorio, sembra una tardiva dichiarazione d’intenti: forse è arrivato il momento di crescere, di non essere più “il gruppo che si cala i pantaloni al concerto del primo maggio”. O almeno di non essere più solo quello. Lo spirito irriverente e punk, infatti, ancora scorre nelle vene di Romagnoli e Di Nardo – unici due superstiti del gruppo originario, oggi accompagnati dal trio teramano Imuri – come testimonia per esempio Una canzone d’odio (“questa è una canzone d’odio che avresti scritto tu per me ma te l’ho scritta io così risparmi tempo”) o il piccolo elogio della follia Marco il pazzo. Ma si sentono anche sprazzi di cantautorato e pop, appunto, “stilosi”, a partire dalla canzone di apertura, l’appiccicosissima Naufragando, e anche ne Il vento; così come si sentono echi dei Thegiornalisti – o meglio di Tommaso Paradiso che rifà Vasco – e di Bugo con un tocco di Stato Sociale, in canzoni come Il tempo delle cose inutili, Un incubo stupendo e in Esagerare sempre, che potremmo definire la Vita spericolata 2.0 (“e siamo fatti così, ci piace godere, vogliamo esagerare sempre”).
Ma d’altronde c’è forse qualcuno più stiloso degli inglesi? Sicuramente no, e quindi inevitabili sono anche gli echi di albionico indie-brit alla Franz Ferdinand sparsi un po’ ovunque ma soprattutto, pare quasi superfluo dirlo, in Ci vuole stile. Degna chiusura di un disco che alla fine risulta un po’ conferma e un po’ cambiamento. Come tutto, quando si cresce: un po’ stile un po’ esagerazione, un po’ pazzia un po’ piccole cose, un po’ incubo un po’ stupendo…
Il sito ufficiale dei MaDeDoPO: http://www.managementdeldolorepostoperatorio.it/
Il video di Un incubo stupendo: https://www.youtube.com/watch?v=gzssgDC4Lqk
LETIZIA BOGNANNI