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::Playlist:: by Andrea Lorenzoni – Canzoni per il pensiero, canzoni per l’estasi

andrealorenzoniIl cantautore Andrea Lorenzoni ha dato alle stampe da alcuni mesi la sua prima fatica solista, un album intitolato Mondo Club, che è in grado di fondere “freschezza e profondità“: la freschezza è nella musica, di derivazione pop rock (prodotta in collaborazione con Michele Postpischl degli Ofeliadorme) che riesce a conquistare subito un più vasto numero di ascoltatori grazie appunto alla sua leggerezza e al suo gusto raffinato per le melodie; la profondità, invece, risiede nei testi che parlano della società anestetizzata in cui viviamo, puntando principalmente i riflettori sui temi della libertà e del futuro.

Si ricollega a questo impegno atto a scuotere le coscienze anche la playlist che Andrea ha ideato in esclusiva per i lettori di I Think Magazine, intitolata “Canzoni per il pensiero, canzoni per l’estasi“, che, come dichiara lo stesso artista, propone dalla prima all’ultima traccia una sorta di “critica sociale, in musica, sugli effetti dell’informazione di massa e sugli atteggiamenti morbosi e inconsapevoli degli spettatori“.

::Playlist:: by Andrea Lorenzoni – “Canzoni per il pensiero, canzoni per l’estasi

St. VincentDigital Witness

Una tessitura di groove percussivo e sassofoni in cui confluisce l’elettronica dei sintetizzatori. Una testimonianza semidigitale, in musica, che denuncia una tv che mostra e non può vedere. “I want all of your mind” dice la chitarrista-cantante Annie Clark. Un brano che idealmente si collega alla mia canzone La stagione televisiva, che focalizza l’attenzione sull’influenza dell’ex tubo catodico sulle coscienze dei bambini e dei ragazzi.

Franco BattiatoCaffè de la paix

L’eleganza mediorientale degli arrangiamenti ci porta in una dimensione salvifica ed esotica. I colpi di batteria ben assestati ci prendono per mano con sicurezza per sollevarci dai problemi pratici, contingenti e quotidiani. Strumenti orientali e luoghi archetipici ispirano canzoni del mio disco come Il nostro prato.

MorphineBuena

Scopriamo la mascolinità di una musica maledetta che trasmette sicurezza. Per me fu una grande scoperta capire che i sassofoni potevano essere utilizzati in maniera efficace anche nel rock-blues-grunge. Qui troviamo il basso protagonista – strumento fondamentale di cui sono sempre stato innamorato – senza chitarre di contorno; musica ridotta alla sua essenza. “You see I met a devil named buena“: basti questo verso a farci capire l’immaginario del brano.

Marlene KuntzSerrande alzate

Le lezioni di Sonic Youth e CSI sono state interiorizzate e fatte proprie, avvicinandosi nel tempo al cantautorato poetico e a certe sensibilità di Nick Cave: questo penso siano i Marlene Kuntz. Il pezzo è delicato e metaforico, fatto di sussurri che ardono sotto le braci e che elevano i nostri pensieri ad una dimensione elegiaca, raffinata. Musica che ci aiuta ad esorcizzare le preoccupazioni: “la mia culla è poesia ansiosa“.

Kendrick LamarAlright

Al primo ascolto questo brano ti ha già conquistato: è sorprendente, strano, difficile ma subito bellissimo. Capita raramente di ascoltare una musica che faccia questo effetto. Suoni che escono limpidi dagli altoparlanti, atmosfere jazz che nobilitano la potente forza del flow. Stratificazioni sonore e inciampi ritmici espressivi che ci portano altrove e che costituiscono lo strumento coraggioso per affrontare le difficoltà della vita. Nonostante tutto: “Nigga, we gon’ be alright“.

MorganTra 5 minuti

Ricerca, cantautorato, gusto retrò, rock: ancora una volta una strada musicale diversa che stimola i neuroni e ci porta via, una canzone che può aiutare ad esorcizzare una storia d’amore a distanza. Un impianto strumentale rock, con un basso che si dà da fare, e gli archi, della più consolidata tradizione italiana, che volano sbarazzini su tutto il resto. Mescolare le carte, reagire e godere del mondo.

SilverchairEmotion Sickness

Il dolore si sublima qui in un’arte disperata e meravigliosa. Le chitarre hard rock incontrano arrangiamenti di violini tra i più eleganti ed efficaci del pop-rock. Una cavalcata emotiva e sonora che esplode e ci trascina in un’estasi emozionale creata da grandi dinamiche e movimenti strumentali. Grazie a brani come questo ho capito che un musicista può emozionare anche attraverso qualcosa di nuovo e strano.

Lele Battista Le ombre

Parole coraggiose ed eleganza degli archi. Lele Battista, cervellotico, con una testualità quasi filosofico-speculativa, ci trascina con sé nel suo mondo fatto di ombre, ma lo fa ricordandoci che “nella nostra inquietudine ci sono gioie spente“. Dal dolore può sublimare arte estatica. Canzoni belle con testi fuori dagli schemi.

Joe HenryScar

Una produzione di suoni magici che ci scaraventano subito in un club semivuoto e pieno di fumo. Musica che ci culla e ci aiuta a vivere l’amore, indossando le nostre cicatrici e le rispettive imperfezioni. Giochi di luce, “light shows on our foolish way“, ma malgrado tutto: “I love you with all I am, and you love me with what you are“. La bellezza degli opposti: bianco e nero.

Samuele BersaniCattiva

Fare canzoni pop che regalano bellezza e che fanno pensare. Dal primo brano fino a questo della playlist si chiude un cerchio di critica sociale, in musica, sugli effetti dell’informazione di massa e sugli atteggiamenti morbosi e inconsapevoli degli spettatori. Ritorna la televisione. Forse, attraverso l’estasi generata da un brano, lo sguardo su certe miserie umane può dare forza al nostro pensiero.

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