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Passione TV (il cinema nel piccolo schermo) – 36 – 13 (Th1rteen R3asons Why)

tredicilocandinaTredici: un teen drama più adulto e maturo del previsto

L’età dell’adolescenza sembra essere davvero un periodo di grandi rivoluzioni e tumulti. Sentiamo ogni giorno casi di cronaca agghiaccianti su omicidi, suicidi, giochi pericolosi di gruppo e si potrebbe continuare con una lista infinita di casistiche legate a questi ragazzini evidentemente alla ricerca di forti sensazioni o di identificazioni.

Sarà forse per questo motivo che Tredici, la serie tv targata Netflix, ha riscosso tantissimo successo di pubblico, non solo tra gli adolescenti stessi, ma anche tra gli spettatori di ogni età. Seguita anche da un battage polemico, inerente il tema di fondo, che a detta di molti avrebbe potuto confondere in maniera massiccia i più giovani e più sensibili, Tredici racconta la storia di una sedicenne che si toglie la vita in maniera programmata, registrando una serie di audiocassette indirizzate ai suoi compagni di scuola e amici, nelle quali racconta delle sue difficoltà e dei motivi per i quali ha deciso di compiere questo gesto estremo.

Tredici, quindi, è narrato dalla viva voce di Hannah che, nonostante sia già morta, tramite le sue registrazioni ci fa rivivere i momenti più drammatici degli ultimi mesi della sua vita. A farle da contraltare c’è Clay, il ragazzo timido e imbranato che si era innamorato di lei, ma che non era riuscito a capirla fino in fondo. Lui è uno dei destinatari delle audiocassette, l’unico che, però, non riesce a sostenerne il peso, mettendoci più tempo di tutti per riuscire a finirle (in realtà questo è un espediente narrativo un po’ grossolano utilizzato per giustificare i tredici episodi e diluire così i tempi narrativi). Attraverso gli occhi e le orecchie di Clay, quindi, tredici1riattraversiamo i luoghi e le situazioni che hanno portato Hannah al suicidio e insieme a lui cominciamo davvero ad interrogarci sul senso e sulla potenza che ogni singolo gesto e parola possono avere sui nostri interlocutori.

La forza di Tredici, infatti, risiede nel suo essere molto credibile e realistico, cosa che rende veritiere le varie problematiche che Hannah si ritrova ad affrontare, dalle più piccole e apparentemente insignificanti a quelle più insostenibili. Una brutta nomea, partita magari da un pettegolezzo infondato, un abbandono repentino, dopo aver legato una forte amicizia, la derisione altrui o la difficoltà a palesare se stessi, finendo per infangare gli altri, pur di non “andarci di mezzo”, sono solo alcune delle motivazioni che spingono la protagonista al suicidio. Non mancheranno cenni all’abuso di alcol e droghe e all’eccessivo “libertinaggio” che spesso contraddistingue i ragazzi di una certa età e di un certo ceto sociale, così come non mancheranno riferimenti a temi più importanti come l’omosessualità e non solo.
La cosa che rende più stratificato e poco “manicheo” o stucchevole questo racconto è la descrizione della figura di Hannah che, sia dai racconti e ricordi dei suoi compagni, sia da quello che si evince ascoltando le musicassette da lei lasciate alle tredici persone ritenute responsabili del suo suicidio (il ricorso tredici2all’utilizzo del walkman dà alla serie un sapore vintage che risulta molto affascinante), a conti fatti risulta una ragazza non esente da pecche e difetti, da bassezze e debolezze, esattamente come tutti i suoi compagni.

Tra i momenti che rimangono più impressi, inoltre, per forza di cose c’è la sequenza in cui viene mostrato in tutta la sua crudezza il suicidio della ragazza. Sequenza che è andata incontro a varie critiche, soprattutto da parte di chi ha pensato che questa serie potesse indurre qualche ragazzino all’emulazione delle gesta di Hannah. L’intento, a quanto dichiarato dall’autore, invece, era quello di restituire la sconvolgente e disturbante realtà, nonché l’orrore, di un gesto di questo tipo.

L’aderenza al tessuto sociale odierno di questa serie, tratta dal romanzo di Jay Asher pubblicato nel 2007 e di cui la serie porta il titolo, risiede anche nella velocità con la quale i social e i vari mezzi di comunicazione odierni riescono a diffondere non solo notizie e novità, ma anche cattiverie e meschinità, motivi per i quali gli adolescenti di oggi, forse, rispetto a quelli di ieri, hanno ancora più difficoltà ad affrontare i loro grandi o piccoli drammi.

Per tutti questi motivi, al di là di sbavature e momenti di stallo, Tredici, può considerarsi senza ombra di dubbio un teen-drama con delle venature decisamente profonde e “adulte”.

Miglior episodio – 1×03 Cassetta 2, Parte A

Pur considerando la serie come un unico “blocco”, come sempre più spesso capita con i telefilm targati Netflix, questo espisodio è uno dei più rappresentativi del senso di questa storia, perché la stessa Hannah racconta del cosiddetto “effetto farfalla”, spiegando che quello che può sembrare ininfluente, a volte può portare a delle conseguenze disastrose. Ed è, appunto, quello che succede a lei con tutti i piccoli drammi che si ritrova a vivere (ma non saranno tutti così piccoli, anzi non mancheranno episodi di una violenza inaudita).

Tra le varie cose, una delle quali, sommata alle altre, ha portato la ragazza a decidere di suicidarsi, c’è trediciepisodio3una lista stilata dal suo ex migliore amico, Alex, ex-fidanzato della sua migliore amica, Jessica. Una lista nella quale indica quelli che a suo parere sono i migliori sederi delle sue compagne, mettendo al primo posto Hannah e all’ultimo Jessica, solo ed esclusivamente per “vendicarsi” della ragazza che lo ha lasciato. Gesto che, però, pur senza volontà da parte del ragazzo, porterà Hannah ad essere al centro di occhiate e pettegolezzi e le due amiche ad allontanarsi sempre di più.

Sul fronte adulti, poi, c’è un altro momento che fa molto riflettere su quanto spesso, nonostante l’impegno di genitori e insegnanti per seguire al meglio i propri figli e studenti (un altro elemento positivo di questa serie, infatti, è che non si punta semplicisticamente il dito contro i “grandi”), spesso ci sono delle cose che sfuggono ad ogni controllo. Lo capiamo quando la madre di Hannah, alla disperata ricerca di un motivo che spieghi il gesto della figlia, recandosi nel bagno della scuola, trova sul muro una serie di scritte oscene e offensive, rendendosi conto che il bullismo è un fenomeno che non ha colpito solo la protagonista della serie.

Il destinatario della cassetta ascoltata in questo episodio, quindi, è Alex ed è per questo che risulta uno tra i migliori della serie, proprio perché anche il suo protagonista è uno dei personaggi più intensi ed interessanti di Tredici.

ALESSANDRA CAVISI

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