1.Chi siete, da dove venite e che musica proponete.
Siamo i Novalisi, veniamo da Meduna di Livenza, un paesino del cazzo in provincia di Treviso, e suoniamo alternative/post rock cantato in italiano.
2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di voi?
Non credo che il panorama italiano avesse bisogno di noi, tutto (o quasi) ormai è già stato scritto, nessuno ormai è in grado di proporre qualcosa di diverso. Ma noi continuiamo a fare musica perché ci fa stare bene e perché crediamo profondamente in ciò che facciamo.
3.Se voi foste una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al vostro sound?
Fine before you came, Caspian, Crash of Rhinos, Tides of men, Being as an ocean, Tiromancino…
4.Il brano del vostro repertorio che preferite e perché questa scelta.
Torno da me, tratto dal nostro ultimo ep Quando mi chiedono dove sei. Il motivo di questa scelta è perché è il brano che maggiormente rispecchia il concept del disco, musicalmente ha degli arrangiamenti strutturati diversamente dal nostro “solito” ed infine perché fondamentalmente ci suscita più emozione quando lo suoniamo. Link per l’ascolto: https://novalisi.bandcamp.com/track/torno-da-me.
5.Il disco che vi ha cambiato la vita.
Ognuno di noi ha sicuramente il proprio disco del cuore, se dobbiamo menzionarne uno che ci accomuna tutti quanti è forse Waking season dei Caspian, super band che in qualche modo ha cambiato il nostro modo di intendere e di fare musica.
6.Il vostro live più bello e quello invece peggio organizzato.
Uno dei live più belli forse è stato l’ultimo concerto del tour di Animali, nell’estate del 2016. Eravamo ad un festival ad Abano Terme chiamato So Fresh So Good organizzato dal Laboratorio culturale I’m; situazione giusta, bella gente, gruppi fighi (Minnies, Bruuno), service organizzato e ben fornito, organizzatori attenti e molto disponibili, insomma, un festival organizzato davvero bene per chiudere una serie di concerti!
Il peggiore (senza fare nomi): eravamo in provincia di Pordenone in un locale di per sè anche figo, che è un circolo; arriviamo e troviamo tecnici impreparatissimi che non sapevano da dove cominciare, impianto audio improbabile (quasi solo sub)… un casino della madonna per arrivare ad un suono decente. E quella sera se abbiamo suonato per due persone è tanto.
7.Il locale di musica dal vivo secondo voi ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove avete suonato o ascoltato concerti di altri.
Un locale molto carino nella nostra zona per ascoltare dei bei concerti organizzati ad hoc è l’Astro Club, un po’ troppo sottovalutato per la posizione e perché (forse) la struttura non gode di buona fama a causa delle precedenti gestioni.
Un locale eccessivamente valutato secondo noi è il New Age Club, locale storico trevigiano che propone ancora musica dal vivo di un certo spessore, però architettonicamente è “un po’ ignorante” con la colonna portante disposta quasi fronte palco che ostacola la vista per godersi il concerto; poi per carità è portante, quindi deve stare proprio lì, in mezzo ai coglioni!
8.Le tre migliori band emergenti della vostra regione.
Thalos (post rock): http://thalosband.com/
Ginah (strumentale): https://www.rockit.it/ginah
The east (alternative rock): https://www.facebook.com/theeastband/.
9.Come seguirvi, contattarvi, scambiare pareri con voi.
Sito internet: http://www.novalisi.com/
Bandcamp: https://novalisi.bandcamp.com/
Soundcloud: https://soundcloud.com/novalisi
Rockit: https://www.rockit.it/novalisi
Facebook: https://www.facebook.com/novalisi.rock
Instagram: https://www.instagram.com/novalisi/
10.La decima domanda, che mancava: “Fatevi una domanda e datevi una risposta”.
D: Cos’è cambiato in tutti questi anni di formazione e cosa non cambierà?
R: Il cambiamento vero e proprio è avvenuto con l’arrivo di Alberto alla seconda chitarra, è stato un cambiamento silente ma decisivo per la scrittura dei pezzi, ci ha consolidato maggiormente come sound, gli arrangiamenti sono cresciuti di spessore e di intensità, oltre che di intimità, perché tutto è vissuto più di pancia e di cuore, diretto al lato emozionale della musica. Ciò che non cambierà è la voglia di andare avanti e di continuare a credere nella musica, una passione che cresce nonostante il passare del tempo, e molto spesso (purtroppo) è proprio quello che manca, perché la vita va avanti, e vivere di sola musica qui è impensabile.
DORIANA TOZZI