1.Chi sei, da dove vieni e che musica proponi.
Sono rOMA, che è mezzo cognome mio. Sono di Eboli, profondo sud. La musica che propongo, volendo parlare di generi, potrebbe essere un cantautorato che affonda le radici nelle band rock nostrane, Afterhours, Timoria e cantautori come Canali, Moltheni…
2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di te?
Non lo so questo. So che però non può esserci un giudice supremo che decide se sei o no adatto. E, al di là dei gusti, la musica è libera e di tutti e io ho scelto di esserci nel modo che piace a me ovviamente.
3.Se tu fossi una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al tuo sound?
Questa domanda mi fa pensare alla DeLorean di ritorno al futuro. Io imposterei una prima data nel 1969 direzione Bethel per un orgasmo che non conosceremo mai. E poi sicuramente 1990, per capire che il fermento musicale di quegli anni non era uno scherzo.
4.Il brano del tuo repertorio che preferisci e perché questa scelta.
Solo posti in piedi in paradiso. Credo sia il più intimo, quello che contiene più paure e allo stesso tempo voglia di vedere come va a finire: https://www.youtube.com/watch?v=LGk2S8uwKcU.
5.Il disco che ti ha cambiato la vita.
Sono due: El Topo Grand Hotel dei Timoria e Hai paura del buio? degli Afterhours.
6.Il tuo live più bello e quello invece peggio organizzato.
Di live belli ce ne sono stati tanti: ricordo al M.E.I. nel 2007, poi in apertura ad Omar Pedrini e in ultimo a Firenze al Combo Social Club, grande atmosfera e accoglienza.
Quello peggiore ma anche simpatico è stato due anni fa a Sala Consilina. Locale vuoto ma il titolare volle che si suonasse lo stesso. Dopo un po’ ci ferma nel mezzo di un brano ed esce con una spaghettata e tutti a tavala!
7.Il locale di musica dal vivo secondo te ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove hai suonato o ascoltato concerti di altri.
Credo ci siano locali attrezzati che non decollano ma per un fatto di mancanza di pubblico. Oggi alla gente piace andare dove c’è altra gente, la musica inedita sono in pochi a cagarsela. Diciamo che ci sono molti locali non adatti a fare musica e che si improvvisano, questo forse è un male prima per l’artista e poi per il locale che finisce di affondare. Comunque segnalo un locale bello e figo che sta nel mio paese, il Rumore Rosa.
8.Le tre migliori band emergenti della tua regione.
Per me:
Fiori di Cadillac, La Preghiera di Jonah e Dileo.
9.Come seguirti, contattarti, scambiare pareri con te.
https://www.facebook.com/iosonoilroma
https://www.instagram.com/roma_insta_official
https://www.youtube.com/channel/UCvQYJDjrqrYx5yz0kiQeu1w.
10.La decima domanda, che mancava: “Fatti una domanda e datti una risposta”.
D: Pensi che oggi esistano ancora dei limiti?
R: Oggi forse un limite che abbiamo è quello di andare a tremila all’ora: ci perdiamo il gusto di tutto, tra cui il gusto di ascoltare 3 o 4 minuti di una canzone che non conosci. Io personalmente, quando mi propongono qualcosa di nuovo, mi fermo, provo a capire. Sarebbe bello se riprendessimo a farlo come prima dei social network, così che la mole di proposte musicali che gira oggi possa trovare una collocazione e non morire prima di nascere.
DORIANA TOZZI