Siamo giunti all’ultimo mese dell’anno, il mese delle feste e dei buoni sentimenti, ma anche il mese più amato dai produttori cinematografici e dai gestori delle sale che, soprattutto in tempi di vacche magre, puntano tutto su questo prospero periodo.
Da oltre trent’anni si cerca di proporre allo spettatore desideroso di passare le festività in maniera spensierata prodotti di varia natura: in passato la Walt Disney non mancava di far uscire il suo film a cartoni o con esseri umani, oppure usciva la favoletta educativa (un titolo su tutti Il Principe E Il Povero) o un film tratto dai racconti evangelici (Nativity, uscito più o meno un lustro fa).
Noi italiani un po’ beceri e trasgressivi ci siamo dedicati ai film del genere “commedia all’italiana” e così ecco la saga del cinepanettone che tra alti e bassi è andata avanti per circa trent’anni.
Ma esistono tuttavia film “alternativi” che imbastiscono trame apparentemente inerenti alla festa più bella dell’anno, ma che in realtà mescolano il perbenismo e la melassa a tematiche di diverso spessore.
Questo mese, ad esempio, è uscito il film francese Un Amico Molto Speciale (il titolo originale è Le Père Noël, ma avendo in comune il produttore di Les Untouchables, che in italiano è passato come Quasi Amici, la distribuzione italica ha deciso di sfruttare l’onda). Protagonisti due francesi di seconda o terza generazione come si evince da aspetto e nomi: il piccolo Victor Cabal, un prodigioso ometto di sette anni dalle origini ispaniche e Tahar Rahim, promettente attore di origine algerina. La vicenda, pur edulcorata perché ha il suo fulcro in un desiderio speciale espresso da un piccolo orfano di padre, in seconda lettura si occupa degli outcast, costretti a darsi al crimine o ad arrangiarsi in ogni maniera anche alla vigilia di Natale pur avendo delle qualità interiori più o meno celate dalle circostanze esterne.
Qualche anno fa La Bellezza Del Somaro, film radical chic con Sergio e Pietro Castellitto, Laura Morante come protagonista femminile e un delicato Enzo Jannacci in un cameo, è riuscito a conquistare una buona posizione nella sfida natalizia malgrado fosse supportato da una sceneggiatura di non facile fruizione, mentre Babbo Bastardo, film a stelle e strisce del 2003 con Billy Bob Thornton, spara sulla figura di Babbo Natale con una andamento divertente e trasgressivo, decisamente molto politically uncorrect.
Il botteghino ha premiato coraggiose scelte dei produttori, ma non ha fatto altrettanto con un’altra pellicola nordamericana “alternativa”, Conciati Per Le Feste, con Danny De Vito che ironizza sul gusto tutto americano di illuminare a giorno le proprie abitazioni in occasione delle festività natalizie.
Tra film riusciti e non, quindi, auguriamo al lettore che intende passare al cinema il Natale e dintorni, di fare la sua scelta e di trascorrere serenamente le festività.
FRANCESCA BARILE