1.Chi sei, da dove vieni e che musica proponi.
Sono Michele Tammaro, cantautore casertano. Ho ideato il progetto Lavilla per esprimere in musica il mio modo di vedere e sentire le cose. Mi piace provare a tradurre le mie emozioni in suoni e parole. Nella vita di tutti i giorni sono uno psicologo, quindi la razionalità la fa da padrona, ma nella mia musica lascio spazio solo al mio istinto. Proprio per questo oserei dire che attraverso la musica cerco di proporre quella che ritengo la parte migliore di me.
Non amo le etichette quindi non saprei definire il genere che faccio, potrei rivedermi magari in un filone elettro/synth pop moderno.
2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di te?
Credo di sì, semplicemente perché a volte scopriamo di aver bisogno di qualcosa solo dopo averla conosciuta. Ci appartiene anche se a priori non ne siamo consapevoli. Magari i miei pensieri e le mie note appartengono a qualcuno ma ancora non lo sa. Facciamoglielo scoprire ascoltandomi.
3.Se tu fossi una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al tuo sound?
Imboccate corso Niccolò Fabi, girate su via Subsonica passando per traversa Cesare Cremonini e poi proseguite verso viale Bonobo. Ad un certo punto vi trovate in piazza Depeche Mode dove ci sono tanti localini alla moda tipo il The Smiths, il The Cure, il Foals e il Trentemøller. Proseguite diritto passando per via Burial però andate molto Moderat perché di solito ci sono i posti di blocco della Karma Police. Sulla destra trovate la rotonda Pink Floyd e in corrispondenza del lato oscuro della luna, in attesa che si illumini, ecco lì dovrebbe esserci Lavilla.
4.Il brano del tuo repertorio che preferisci e perché questa scelta.
Certamente il mio primo singolo, Insaziabile, anche perché è l’unico che è stato pubblicato al momento. Potete guardarlo qui: https://www.youtube.com/watch?v=r4DFPvHYZWQ o ascoltarlo qui: https://spoti.fi/2BW0FNm.
5.Il disco che ti ha cambiato la vita.
The dark side of the moon dei Pink Floyd.
6.Il tuo live più bello e quello invece peggio organizzato.
Il più bello è stato senza dubbio quello a casa dei miei nonni materni, all’età di quattro anni. Esordivo con Per colpa di chi di Zucchero, fu una pioggia di spicci.
Tutti gli altri li classifico nella categoria dei peggiori perché non ho ancora avuto l’onore di calpestare un palco importante. Ma ci sto lavorando.
7.Il locale di musica dal vivo secondo te ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove hai suonato o ascoltato concerti di altri.
Non perché sono di parte perché ci abito vicino ma perché merita davvero, secondo me è lo SMAV che piano piano cresce sempre più come realtà e lì ho avuto modo di ascoltare molta musica emergente che mi ha influenzato.
Quello più sopravvalutato invece è diventata la casa dei miei nonni, ma è facile parlare ora dopo che sono stato io ad aprirgli la strada con quella performance indimenticabile. Concedetemi la “paraculata”, non mi piace parlare male di nessuno.
8.Le tre migliori band emergenti della tua regione.
Secondo me ci sono gli EX (EXploders Duo), miei carissimi amici, che suonano da paura e hanno un progetto molto ambizioso. Il loro talento ed il loro rock’n’roll vi conquisteranno (https://www.youtube.com/watch?v=YZ0FMJMrglM).
Poi ci sono i Malmö, a cui sono legatissimo perché il cantante, Daniele Ruotolo, è per me un mentore illuminato. Il loro post rock in italiano incanterà i vostri sensi (https://www.youtube.com/watch?v=g3OmWTP1xr8).
Ultimi, ma non per importanza, mi sento di segnalare gli Amber and Glass con cui condivido la passione per la musica elettronica e loro ci sanno fare eccome (https://www.youtube.com/watch?v=UYcilMuaZFM).
9.Come seguirti, contattarti, scambiare pareri con te.
Facebook: https://www.facebook.com/Lavillaproject
Instagram: https://www.instagram.com/lavilla__official
Youtube: http://bit.ly/LavillaYT
10.La decima domanda, che mancava: “Fatti una domanda e datti una risposta”.
Questa è in assoluto la mia prima intervista quindi mi ricorderò sicuramente di voi per avermi concesso questo spazio di espressione. A questo punto mi chiedo:
D: E voi vi ricorderete di me?
R: Secondo me sì, perché una storia come quella del mio primo live sono sicuro che non l’avevate mai sentita!
DORIANA TOZZI