Federico Fiumani è un tassello importante della musica italiana degli ultimi 30 anni, conosciuto come cantante, chitarrista e compositore della storica band dei Diaframma, tra le pochissime punk-new wave band italiane che, insieme ai Litfiba, sono riuscite ad uscire “dallo scantinato” e ad avere un seguito di fan. Quelli stessi fan che negli anni 80/90 seguivano con spirito ribelle gli impegnati testi di protesta di Federico ed oggi si ritrovano alla soglia dei 50 anni con quei preziosissimi ricordi racchiusi in un polveroso cassetto.
Federico, invece, da parte sua ha pensato di aprirlo quel suo personale cassetto dei ricordi, e ne ha ripreso undici brani tra i più rappresentativi degli ascolti della sua giovinezza, trasformandoli in poesia punk.
Così nasce Un Ricordo Che Vale Dieci Lire, realizzato grazie al crowfunding su Musicraiser, album in cui Fiumani reinterpreta a modo suo undici canzoni d’autore italiane, affrontandole con leggerezza e con spirito minimalista, talvolta solo con chitarra e voce.
Il disco comincia con Souvenir di Francesco De Gregori, pezzo tra i meno noti del grande cantautore romano, con un delicato arpeggio ad accompagnare la voce. Quando Ero Soldato di Lucio Dalla e Lo Scapolo di Paolo Conte, spezzano la malinconia che permea tutto il lavoro, dando quel pizzico di “amara” ironia utile a mantenere sempre l’attenzione altissima sui testi cantati.
Lontano, Lontano è un omaggio al mai troppo compianto Luigi Tenco. E Penso A Te di Lucio Battisti viene rivista con un dolce synth che enfatizza gli umori di tutto il brano.
Notevole anche l’interpretazione di Danze del poco noto Renzo Zenobi. Qui Federico si cimenta anche nell’imitare la particolare pronuncia del cantautore originale.
Io Che Amo Solo Te di Sergio Endrigo è l’apice dell’album, così breve eppure così intensa e carica di pathos. Si prosegue con la rivisitazione di due brani di Giuni Russo e Francesco Guccini, rispettivamente Mai e L’incontro, per poi concludere con Edoardo Bennato in Un Giorno Credi. In quest’ultimo brano Federico mostra anche il suo lato più “arrabbiato”.
È strano sentir interpretare brani generalmente cantati da voci limpide e potenti, da Fiumani che è più affine allo spoken word che al “belcanto”, per cui chi si aspetta di ascoltare versioni fedeli all’originale può restare deluso, ma chi ama invece le personali interpretazioni di Fiumani sarà contento di vedergli indossare questa nuova insolita veste.
In conclusione Un Ricordo Che Vale Dieci Lire è un puro e appassionato omaggio alla musica d’autore italiana d’altri tempi, senza fronzoli e senza etichette…
La scheda su Wikipedia dedicata a Federico Fiumani: http://it.wikipedia.org/wiki/Federico_Fiumani
Il video di Mai: https://www.youtube.com/watch?v=J5-12VBTMRA
NICOLA LOTTI