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Thumbnail: uno sguardo sui Jester in jail

THUMBNAIL1.Chi siete, da dove venite e che musica proponete.

Siamo i Jester in Jail, un progetto musicale nato nel 2017 dall’idea di Matthew (voce e chitarra) e Branco (batteria), entrambi classe ’99; dopo qualche mese si aggiunge al gruppo Thom (voce e basso), classe 2001. Il desiderio comune di creare musica propria li porta ad incidere un primo EP, The worst is yet to come!, nel 2018 e un intero album, Memories faded & broken hearts, uscito il 20 dicembre 2019, nel quale emergono diversi generi musicali che variano dal pop-rock, punk-rock e indie-rock, in perfetta alchimia fra loro.

2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di voi?

Come band, avendo un background di ascolti prevalentemente stranieri, tendiamo a riconoscerci maggiormente nel panorama musicale anglo-americano e di conseguenza a prediligere testi in lingua inglese per i nostri brani.

3.Se voi foste una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al vostro sound?

La strada da percorrere per comprendere a pieno il nostro sound non è per niente lineare, ma viaggia partendo da gruppi come i Nirvana fino ad arrivare ai Coldplay, passando per Lou Reed, Green Day, Red Hot Chili Peppers, Depeche Mode, Pink Floyd, Radiohead e Arctic Monkeys. jesterinjail1

4.Il brano del vostro repertorio che preferite e perché questa scelta.

Matthew: Sento di non avere nessuna preferenza tra i pezzi che compongono il nostro repertorio, in quanto ogni brano prima di essere registrato viene letteralmente spogliato di qualsiasi forma o arrangiamento per permetterci di coglierne la pura essenza e, di fronte ad ognuna delle nostre idee, non posso provare che una forte emozione consapevole di ciò che si cela dietro ogni singola canzone.

Thom: Amo ogni brano tra quelli che abbiamo inciso fino ad ora, principalmente perché in ognuno di essi, da chiunque dei tre sia scritto, c’è un pezzo di ognuno di noi. Se dovessi decidere il mio preferito, tra tutti, però, sceglierei Oh, Feelings!. È uno tra i primi pezzi che scrissi quando iniziai a comporre, circa 3/4 anni fa, in una calda estate in cui non avevo davvero nulla da fare. Ci buttai dentro tutta la mia frustrazione, e penso sia uscito uno dei brani più incazzati. Ciò che mi piace, è che pur essendo così “datato” lo sento ancora molto vicino a me, e ogni volta che lo suoniamo su un palco o lo ascolto mi emoziono ancora come fosse la prima volta.

Branco: Il mio preferito è Liars on the Moon, che racchiude entrambe le parti della mia anima, quella più rock e quella più pop, inoltre mi sono sbizzarrito particolarmente nella registrazione delle batterie, momento in cui ho potuto esprimere al meglio la mia creatività.

5.Il disco che vi ha cambiato la vita.

Matthew: Il disco che reputo la colonna sonora della mia vita è The Wall dei Pink Floyd, un concept album che ho consumato fino allo stremo. Si tratta per me di un percorso musicale che attraversa le debolezze di un uomo e la sua fragilità nel doversi mettere a nudo di fronte alla cruda realtà. In questa pietra miliare del rock trovo ispirazione per raccontare la mia realtà attraverso le mie canzoni.

Thom: Sono tanti. Sicuramente tra quelli che più hanno segnato anche il mio modo di scrivere c’è Funeral, degli Arcade Fire. Uno dei dischi più completi e più emozionanti che, a mio parere, siano mai stati composti. Devo molto a loro.

Branco: Scelta senz’altro ardua, ma se dovessi sceglierne uno opterei per I’m with you dei Red Hot Chili Peppers che mi ha aperto alla conoscenza di nuovi generi musicali, per esempio fondendo il funk al pop.

6.Il vostro live più bello e quello invece peggio organizzato.

Ricordiamo di un live in un locale dell’entroterra marchigiano in cui suonammo davanti ad un solo spettatore e alla proprietaria. Fu veramente deprimente e la cosa più divertente è che abbiamo una registrazione dell’intero live che ci piace rivedere nei momenti più tristi.

Abbiamo vissuto poi tantissimi live indimenticabili, in cui abbiamo sempre cercato di dare il nostro meglio, ma viviamo con l’aspettativa che il live migliore debba ancora arrivare.

jesterinjail27.Il locale di musica dal vivo secondo voi ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove avete suonato o ascoltato concerti di altri.

C’è un locale nella nostra città che frequentiamo spesso, ma che secondo noi rimane abbastanza sottovalutato, si tratta della Stazione Gauss, un circolo che confina con la stazione ferroviaria di Pesaro.

8.Le tre migliori band emergenti della vostra regione.

Purtroppo la scena musicale nella nostra zona non è molto viva. Negli ultimi anni, però, abbiamo potuto conoscere artisti che creano musica propria e tra questi segnaliamo: Greater Than Eight e Chiara Magrini.

9.Come seguirvi, contattarvi, scambiare pareri con voi.

Il canale social su cui siamo più attivi è Instagram, inoltre abbiamo da poco aperto un sito web in cui oltre alle news è possibile accedere al nostro official store per acquistare i nostri dischi e il nostro merchandising:

Instagram: https://www.instagram.com/jesterinjailofficial
Official WebSite: https://jesterinjailhome.wixsite.com/officialsite
YouTube: https://www.youtube.com/channel/UC6NMyYf6SGP_oLPojN9EhsA.

10.La decima domanda, che mancava: “Fatevi una domanda e datevi una risposta”.

D: Quali sono i vostri progetti per il futuro?

R: Virus permettendo, avremmo in programma un piccolo tour europeo questa estate, dopodiché ci trasferiremo in Inghilterra, dove crediamo di poter valorizzare al meglio la nostra musica. Lì cercheremo una casa discografica con cui poter incidere tutto il materiale inedito che abbiamo creato fino ad ora.

DORIANA TOZZI

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