Mosè Santamaria, cantautore e musicista genovese ma veronese di adozione, spicca il volo nel cielo della musica nel 2015 grazie al successo del suo primo disco, #RisorseUmane (arrivato tra i semifinalisti del Premio Tenco 2016 nella categoria migliore Opera Prima), prodotto da Martino Cuman e reso pubblico dalla comunità artistica veronese Dischi Soviet Studio.
Esattamente due anni dopo dall’uscita del disco l’artista porta sul palco i brani rivisitati in chiave acustica, scelta che lo porta a ritrovarsi tra i semifinalisti del Premio Bertoli con il brano Mata Hari. Dopo queste esperienze Santamaria decide di dare un’ulteriore svolta al suo stile lavorando al nuovo album dal titolo Salveremo questo mondo, definito dallo stesso cantautore in un’intervista come un progetto più maturo, prodotto da Francesco Ceriani e pubblicato da LaCantina Records.
In questo suo ultimo lavoro ricco di sonorità pop meno elettroniche rispetto a #RisorseUmane e caratterizzate da strumenti quali chitarra e batteria in particolare, emerge maggiormente la forte propensione di Mosè Santamaria al cantautorato; i testi sono ricchi di riferimenti artistici e spaziano dalla filosofia alla psicologia, fino alla letteratura, al cinema, alla musica italiana ma anche straniera, alla storia, alla politica e all’attualità.
Traspare spesso l’attenzione e l’amore che egli ha nei confronti della cultura induista e della musica, con simboli come la figura del Fiore di loto, il quale racchiude in sé il significato di rinascita, di purezza dell’anima e del corpo; in Era solo un blablacar assume invece la forma di “ragazza indie”, libera e indipendente, protagonista di novità e al tempo stesso delle ciclicità.
La musica rappresenta libertà di espressione e Santamaria coglie appieno l’opportunità che la stessa gli concede, facendosi portavoce di questioni sociali (Brucia ragazzo), rivendicando cosa per lui è veramente importante (Kerouac).
È forte il bisogno di condividere il proprio punto di vista, i propri valori e i propri credi. Il linguaggio utilizzato è appositamente diretto ed immediato, tuttavia, il significato del messaggio racchiuso in Salveremo questo mondo contrariamente lo si può cogliere solo analizzando i singoli testi.
D’altronde cosa può farci sentire più liberi della musica, e di lasciarci trasportare da essa? Solo grazie alla piena coscienza di chi si è e di chi si è stati si potrà affrontare il mondo del domani, elevato dalla potenza della musica, madre del divenire, in grado di sprigionarlo e renderlo finalmente libero. In fondo siamo solo… Circuiteria…
La pagina fb dell’artista: https://www.facebook.com/mosesantamaria/
Il videoclip della title-track: https://www.youtube.com/watch?v=TiZ8sbDcokg
LUCIA ERRA