Generazione 56K: presente e passato messi a confronto con nostalgia, ma anche tanta ironia
Daniel è uno sviluppatore di app e lavora con i suoi due amici di sempre. Una sera ad un appuntamento fa la conoscenza di Matilda, che si trova per caso a prendere il posto di Magda, la ragazza che doveva incontrare inizialmente. Ma in realtà i due si conoscono già, solo che mentre Matilda ricorda subito il ragazzino per cui aveva una cotta ai tempi della scuola, Daniel non si ricorda di lei, pur venendone letteralmente folgorato. I suoi desideri di approfondirne la conoscenza, però, dovranno scontrarsi col fatto che lei sta per sposare il tenero e romantico Enea, attore inglese trapiantato a Napoli. Tra presente e passato, seguiremo l’evoluzione di un sentimento, nato negli anni della connessione a 56K, interrotto per venti lunghi anni e ritrovato nell’epoca in cui Internet va alla velocità della luce.
Sviluppata in otto episodi, sei dei quali girati da Francesco Ebbasta, co-fondatore dei The Jackal, Generazione 56K, che vede tra i protagonisti anche Fabio Balsamo e Gianluca Fru, due dei componenti del gruppo comico nato ed esploso su Internet, è una vera e propria commedia romantica, in puro stile americano, che vive di momenti nostalgici (che potranno colpire fortemente soprattutto una determinata generazione, quella dei nati nella seconda metà degli anni ’80 e, quindi, cresciuti negli anni ’90), frammisti ad altri decisamente ironici, soprattutto grazie ai personaggi di contorno che stemperano con le loro situazioni, le vicende amorose al centro della narrazione.
Interpretata perfettamente sia dagli attori adulti che dai ragazzi chiamati ad impersonare gli stessi personaggi nel 1998, tra una canzone degli 883 e l’altra, la serie vive di dualità: gli anni ’90 e il presente, così come l’isola di Procida e Napoli, entrambe raccontate con un realismo “poetico” che dona leggerezza e intensità al tempo stesso a questo prodotto che colpisce molto, pur arenandosi a volte nei cliché tipici del genere di riferimento.
Tra un sorriso e una lacrima, lo spettatore avrà modo di appassionarsi all’amore dei due protagonisti, inserito in una cornice che non dimentica di delineare anche i rapporti di amicizia e i legami familiari che fanno da struttura portante nella vita di ognuno di noi, regalandoci momenti molto emozionanti e altri altrettanto divertenti, grazie ovviamente alla presenza dei The Jackal e alla naturalezza con cui portano sullo schermo delle gag comiche irresistibili, soprattutto per chi conosce già il loro stile comunicativo.
Con un finale dolceamaro, reso un po’ meno banale e prevedibile da una piccola svolta narrativa che in qualche modo lascia anche spazio ad un’ipotetica seconda stagione, Generazione 56K si fa guardare tutta d’un fiato e va ad allinearsi ai prodotti Netflix più interessanti, divenendo a conti fatti una serie italiana di cui andare fieri, cosa che purtroppo non si può dire così tanto spesso.
Miglior Episodio – 1×06 Come Mai
Aperto dall’iconica canzone degli 883 che gli fa anche da titolo, il sesto episodio rimane particolarmente impresso per come ci catapulta negli anni ’90 grazie anche ad un sapiente utilizzo della fotografia e della colonna sonora, raccontandoci di un’impresa decisamente atipica messa in atto dal protagonista insieme ai suoi due migliori amici, che poi sono Fru e Balsamo nel presente.
Intanto, ai giorni nostri Daniel si ritrova ad uscire con una ragazza conosciuta tramite una app, passando una serata a dir poco rocambolesca che, seppur iniziata con l’intento di dimenticare Matilda, dopo aver scoperto che sta per sposarsi, si conclude proprio con la certezza che quando un sentimento è nato, non si può più fare finta di niente.
Sulla carta abbastanza smielato e scontato, ma a conti fatti raccontato in modo tale da non scadere in banalità, restituendoci anche una realtà abbastanza tangibile, quella odierna, frammista ad un’altra di cui molti di noi hanno dei ricordi indelebili, quella passata.
ALESSANDRA CAVISI