Hot Stuff: cattive abitudini e passioni proibite, scritto da Laura Gramuglia ormai nel lontano (si fa per dire) 2017 per Arcana Edizioni (e da noi recuperato di recente poiché parte del programma radiofonico/rassegna Controcorrente LIVE di cui siamo media partner, a cura di Doriana Tozzi e che si svolgerà presso il Ninetythree Lounge Bar di Margherita di Savoia) è una sorta di spinoff di Capital Hot, show ideato e condotto dalla stessa autrice per Radio Capital. Hot Stuff, come si può benissimo intuire dal titolo, non tratta solo ed esclusivamente di come è stato descritto ed immaginato il sesso nella storia della musica, ma anche della immensa portata e valenza virale che ha avuto nell’emancipare e rendere possibile una nuova visione della sessualità. Partendo da sound, protagonisti e vicende “piccanti” (talvolta “piccantissime”), Laura Gramuglia ripercorre la storia della popular music attraverso una lente priva di ogni pregiudizio, con l’obiettivo mai del tutto velato di raccontare la genesi di brani famosissimi di altrettanto illustri artisti e che sono anche diventati simbolo dell’erotismo in musica.
Hot Stuff invita a sorridere di quelle piccole grandi verità che hanno reso un brano – e soprattutto chi lo interpreta – emblematico. Basti pensare a “cuciture che cedono, pantaloni attillati che lasciano poco spazio all’immaginazione”, poche semplici parole che messe nero su bianco non possono che far pensare a interpreti del calibro di Jim Morrison o Elvis Presley. I pantaloni per uno e il modo di muoversi dell’altro rappresentano ancora oggi, dopo decenni dalla morte di entrambi, un’immagine capace di farci riportare alla memoria un periodo in cui esprimere erotismo era, ancora più di oggi, esprimere a gran voce una richiesta di libertà reale, contro l’azione di una censura troppo imperante. L’eros non è però solo vestiti, suppellettili o atteggiamenti, bensì è luoghi, incontri improbabili, legami impossibili e fugaci, ma che lasciano una traccia indelebile in chi sa ascoltare. Ecco che Laura Gramuglia riporta nel suo lungo excursus album conosciuti, ma che, una volta conosciuta tutta la storia, acquisiscono un valore diverso, sicuramente più consapevole ad un successivo ascolto, come per Blonde on Blonde di Bob Dylan (se non conoscete i dettagli vi lasciamo alla lettura del libro per scoprirli).
E naturalmente non mancano le donne simbolo di tutto questo periodo di rivoluzioni, tra cui la prima a venire in mente non può essere altri che Janis Joplin, artista importantissima della storia del rock, icona di stile, dotata di un carisma potente, una voce insuperata, ma pur sempre ricordata per la sua travagliata vita, simbolo di quel Club dei 27 di cui anche il compianto Jim Morrison fa parte. Ma Hot Stuff annovera al suo interno anche richiami ad altre grandi donne della musica, come Nina Simone e Patti Smith, quest’ultima capace di rendere voce, look e atteggiamenti un marchio di fabbrica, un assoluto a cui le adolescenti delle generazioni future guardano ancora con ammirazione.
Affrontare temi non sempre convenzionali permette di prendere coscienza di sé stessi come totalità e non meri oggetti. A tal proposito Laura Gramuglia cita I Will Survive di Gloria Gaynor, una proclamazione d’indipendenza dove l’attacco al comune senso del pudore è presa di coscienza e consapevolezza.
In generale possiamo dire che Hot Stuff è un libro che racconta con leggerezza di piccoli grandi equivoci, di scandali, sorrisi ammiccanti, pantaloni aderenti e magliette strizzate, ma allo stesso tempo alza l’asticella dell’attenzione portando il lettore a chiedersi cosa c’è oltre la sovrastruttura, cosa possono nascondere i testi e i brani più famosi e le scelte che furono all’epoca così controcorrenti. Perché in fondo il sesso, al pari della musica, è e rimarrà sempre una libera espressione umana dalle potenzialità infinite.
Qui la scheda del libro sul sito della casa editrice: http://www.arcanaedizioni.com/prodotto/hotstuff/
GRETA COCCONCELLI