1.Chi siete, da dove venite e che musica proponete.
Siamo i Mantra3, veniamo da Catanzaro e proponiamo musica scura, chiamiamola anche darkwave, ma rivisitata.
2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di voi?
A nostro avviso l’attuale panorama italiano non brilla di musica realmente suonata e di qualità, anche i testi di molte canzoni li troviamo molto banali, se poi si parla della musica cosiddetta underground, quella che non finisce a Sanremo o in TV, allora le cose cambiano e ci sono tante realtà italiane meritevoli, di cui molte anche in Calabria. Ciò premesso, un certo pubblico aveva sicuramente bisogno della nostra musica, perché i generi che derivano dalla new wave anni ’80 hanno molto da dare in termini di musicalità, armonia ed anche di testi più profondi, perché c’è un ritorno, da parte degli adolescenti, alla musica suonata e la nostra esperienza trentennale può solo dare un grosso contributo in termini di ascolto alle nuove generazioni di musicisti.
3.Se voi foste una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al vostro sound?
Sicuramente gruppi come i Joy Division, Bauhaus, Sister of Mercy, The Sound, The Cure, Tears for Fears, Talk Talk.
4.Il brano del vostro repertorio che preferite e perché questa scelta.
Io non ci sto
5.Il disco che vi ha cambiato la vita.
Disintegration dei The Cure.
6.Il vostro live più bello e quello invece peggio organizzato.
Il nostro live più bello sia in termini di esibizione che di gradimento da parte del pubblico è stato sicuramente quello della serata dark al locale Morrison Club di Sellia Marina (CZ): c’era tanta gente truccata in stile dark ed anche noi abbiamo spinto un po’ di più sul makeup, ma anche l’ultima esibizione al festival The Evil Upon Us presso il Mood Club di Rende (CS).
Per quanto riguarda il live più brutto si deve andare alla nostra prima esibizione alla selezione regionale del Sanremo Rock, una pessima esperienza: ci siamo esibiti alle 15:00 di un giorno estivo, all’interno di uno stabilimento balneare e, dopo essere stati illusi dai molti presenti, tra cui anche persone dello staff, sul fatto che avremmo certamente superato la selezione, siamo stati scartati in luogo a gruppi che facevano generi non assimilabili al rock. Tuttavia abbiamo approfittato dell’occasione per farci un bel bagno nel mare calabro.
7.Il locale di musica dal vivo secondo voi ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove avete suonato o ascoltato concerti di altri.
In Calabria purtroppo sono poche le realtà imprenditoriali che propongono musica dal vivo con gruppi che suonano un genere fuori dal comune, ed ognuno dei locali in cui abbiamo suonato merita la nostra approvazione solo per il fatto che ci prova, sicuramente il Mood a Rende (CS), l’Hemingway a Catanzaro, il Morrison a Sellia Marina (CZ), l’Interzone a Reggio Calabria, sono delle splendide realtà in un contesto regionale che lascia a desiderare, e quindi sottovalutati.
Detto ciò, con riferimento ai locali in cui abbiamo suonato non troviamo realtà sopravvalutate, però una brutta esperienza l’abbiamo avuta, con una formazione precedente ai Mantra3 al Vynil di Lamezia Terme (CZ) dove ci è stata decurtata la cena dal cachet già basso in partenza.
8.Le tre migliori band emergenti della vostra regione.
Sharada (alternative metal): https://www.youtube.com/watch?v=QPNEj3IC6HQ
Nymbi (indie): https://www.youtube.com/watch?v=oOBDjikM8lM
Bruno and the Souldiers (ska): https://www.youtube.com/watch?v=xEqwIB8Q9RI
9.Come seguirvi, contattarvi, scambiare pareri con voi.
Si riportano qui di seguito i nostri contatti:
mantra3@outlook.it
https://www.facebook.com/mantratre
https://www.instagram.com/mantratre/
10.La decima domanda, che mancava: “Fatevi una domanda e datevi una risposta”.
D: Come vedete il futuro della musica in Italia?
R: Auspichiamo fortemente in un’inversione di marcia, cancellazione di tutti i talent show televisivi e ad un ritorno alla musica suonata nei garage o magazzini. Purtroppo siamo molto critichi nei confronti della musica che si ascolta oggi nelle radio e nelle TV, attribuiamo questa decadenza al messaggio negativo che viene lanciato dai mass media, al giro di soldi che c’è intorno a queste “scarse produzioni”, poca qualità sia nelle musiche che nei testi non fanno altro che peggiorare ciò che sarà la musica del futuro. Servono esempi virtuosi e di alta qualità.
DORIANA TOZZI