Dove si trova oggi l’artista contemporaneo? Potenzialmente ovunque. L’artista odierno è in grado di creare stupore, ammirazione, estasi ma anche far provare choc, disgusto, fastidio. L’artista è lo specchio della nostra epoca, la domanda da porsi è se ciò che egli testimonia è un processo di evoluzione intriso di positività.
Cartoni, polveri, reti metalliche, tele, garze, nastri adesivi… La ricerca dei materiali su cui catalizzare il messaggio creativo costituisce oggi l’orgoglio dell’artista, il quale si abbassa a non produrre più opere da museo, ma affida la personale testimonianza del suo tempo ad un campo d’azione indefinito e indefinibile.
Siamo di fronte alla traslazione dell’“Opera d’arte” verso l’“Oggetto d’arte”, operazione con cui l’artista contemporaneo dichiara il suo diritto di registrare lo spazio e la forma in un processo che slega l’arte da se stessa, disperdendola in distanze espressive e senza barriere.
Cinema e letteratura, ma anche social network e multimedia, sono i contesti maggiormente manipolati e rielaborati da questa nuova generazione di artisti che, consapevoli dei risvolti positivi ma soprattutto negativi delle innovazioni tecnologiche e del progresso frenetico, sono interessati a scatenare una reazione emotiva; ciò che importa non è tanto la resa estetica di un’opera, quanto piuttosto l’effetto che essa provoca.
Oggetti insignificanti, comuni, banali, diventano sculture – o forse è più corretto definirle “installazioni” – che identificano l’esigenza dell’artista contemporaneo di sperimentare l’ibridazione della forma in un linguaggio arricchito di altri connotati. Realtà e immaginazione si fondono e si confondono con un aspetto al contempo riconoscibile e alieno.
La scultura è interessata a realizzare il soggetto, spesso ancora rappresentato dalla figura umana, attraverso l’essenzialità della forma. Opere che si muovano nello spazio, in una sinuosità di vuoti e di pieni, generando un dinamismo in grado di dare un senso di monumentalità ma anche di semplicità.
Ultimamente si è avuto un chiaro esempio di tutto questo camminando lungo il percorso espositivo di oltre 15.000 opere selezionate dalle più quotate case d’arte internazionali durante la scorsa edizione di Arte Padova, la tradizionale “Mostra Mercato d’Arte Moderna e Contemporanea”, in cui era impossibile non notare la passione pulsante di vita, di provocazione, di innovazione e a volte addirittura di genialità all’interno delle opere (molte delle quali vi abbiamo mostrato in diretta tramite il nostro canale Instagram, sempre consultabile a questo link: www.instagram.com/thinkersgram).
Il percorso dell’arte contemporanea sembra chiaro e chissà che, come è successo spesso nel mondo dell’arte, seguendolo non si possa capire meglio anche questo confusionario, anestetizzante ed individualistico contesto sociale in cui viviamo.
Testo: CLAUDIA ONISTO
Foto: GIOVANNI BARBISAN