Uno dei settori del mercato dell’automobile nel quale si registra più fermento e innovazione è quello dei veicoli alimentati al 100% da energia elettrica. L’auto elettrica è diventata il simbolo della mobilità sostenibile e la possibilità concreta di salvaguardare sia l’esigenza individuale di spostamento che la salute dell’ambiente, dal momento che non rilascia nell’aria né emissioni di CO2 né polveri sottili.
L’Europa è il secondo mercato al mondo per immatricolazioni di auto elettriche, preceduta soltanto dagli Stati Uniti. Si tratta comunque di un mercato molto giovane, che al momento rappresenta soltanto lo 0,4% di tutte le auto nuove vendute, anche se dal 2012 al 2013 la sua dimensione è raddoppiata.
All’interno dell’Unione Europea, la Francia è la nazione dove si vendono più auto elettriche, anche grazie alla casa automobilistica Renault che è stata tra gli apripista del settore. Per trovare l’Italia in classifica, bisogna arrivare al sesto posto, arretratezza dovuta in buona parte all’insufficienza della rete di punti di ricarica. Qualcosa però sembra muoversi, ad esempio a Bari, dove è in atto un piano per installare cinquanta nuove colonnine di ricarica.
Le carenze infrastrutturali non sono tuttavia l’unico ostacolo alla diffusione dell’auto elettrica. Per quanto siano numerosi i sondaggi che evidenziano l’interesse degli italiani per questi veicoli ecologici, a frenarli sono soprattutto un prezzo iniziale maggiorato rispetto alle automobili con alimentazione “classica” a benzina o diesel e le preoccupazioni circa l’autonomia delle batterie. Quello che il consumatore vorrebbe trovare, oltre a prezzi più bassi, è un’offerta di modelli che non sia focalizzata su utilitarie e city-car, ma che comprenda tutte le principali tipologie di automobile in commercio. Un altro possibile neo è costituito dal fatto che vendere auto di questo genere sul mercato dell’usato è ancora piuttosto complicato, dato che abbiamo a che fare con una nicchia estremamente ridotta: i servizi e i privati disposti ad acquistare un’auto elettrica usata e valutarla correttamente sono ancora in numero limitato.
I vantaggi del guidare un veicolo elettrico potrebbero tuttavia compensarne gli svantaggi: a fronte di un investimento iniziale più elevato per l’acquisto – meno gravoso se si riesce a usufruire degli eco-incentivi statali stanziati circa ogni anno – si risparmia per le spese di gestione, tasse comprese, per il carburante, e inoltre si ha la facoltà di circolare anche durante le domeniche ecologiche in molte città d’Italia.
In attesa di una vera inversione di tendenza che renda l’auto elettrica leader di mercato nel trasporto privato, si può già costatare che molti nuovi servizi urbani di auto a noleggio e car sharing stanno scegliendo veicoli a zero emissioni: e l’ambiente ringrazia!
FRANCESCA MELONI