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Intervista: “Lacattivastrada” ci porta lontano con Aldo Ascolese

AldoAscolese1Lo spettacolo teatrale e musicale Lacattivastrada è andato in scena al Teatro Dehon di Bologna lo scorso 3 febbraio 2016. Il titolo si rifà ai testi di Fabrizio De Andrè, ma lo spettacolo è riproposto in chiave inedita e proprio per questo motivo la performance risulta essere accattivante e suggestiva.

Lacattivastrada è insomma un’opera di grande qualità dove il talento dei tre artisti, Cristina Sarti, Aldo Ascolese e Domenico Berta, riempie pienamente la scena.

L’attrice Cristina Sarti ne è autrice, attrice, sceneggiatrice e scenografa e questa è la sua prima esperienza di teatro musicale, in quanto solitamente si dedica al teatro classico.

Il talentuoso cantante e musicista Aldo Ascolese, invece, accompagna i testi scritti dalla Sarti, cantando ed interpretando alcuni dei brani più noti di Fabrizio De Andrè, ed ascoltandolo si intuisce subito il suo background artistico, in quanto ha collaborato con artisti notissimi quali lo stesso Fabrizio De Andrè, Francesco Guccini, Pierangelo Bertoli, Roberto Vecchioni, Andrea Mingardi, Claudio Baglioni, Bambi Fossati.

Infine, ultimo ma non ultimo, fa parte del trio artistico Domenico Berta, pianista diplomatosi al Conservatorio N. Paganini di Genova, che accompagna alla tastiera i brani che Aldo Ascolese esegue con le corde della sua chitarra e con i toni caldi e corposi della sua voce.

Tutto lo spettacolo rimanda a Genova, al sapore del suo mare, ai suoi vicoli stretti e alla sua gente strana. Così abbiamo intervistato separatamente i tre artisti per approfondire questo spettacolo e l’arte che contraddistingue ciascuno di loro. La prima intervista che vi proponiamo è quella ad Aldo Ascolese. Ecco cosa ci ha raccontato:

Ciao Aldo, allora dimmi sei rimasto soddisfatto dello spettacolo messo in scena a Bologna, anche se a Bologna non c’è il mare?

A Bologna è stata una serata magica forse più che a Pontremoli lo scorso dicembre e mi sentivo come a casa. E poi riguardo al mare? Lo portiamo noi… quindi non ci manca mai.

Com’è nata l’idea di questa performance teatrale e la collaborazione fra te, l’attrice Cristina Sarti e il musicista Domenico Berta? AldoAscolese2

L’idea mi frullava da anni nella testa, ma inizialmente non avevo pensato a coinvolgere un’attrice. Avevo già fatto uno spettacolo simile, ma in duo con un monologhista genovese, e funzionava benissimo; poi però un giorno a Milano ho incontrato Cristina. L’ho conosciuta in quell’occasione lì e quando mi è stata presentata questa bellissima ragazza, che subito mi ha colpito, è nata la nostra collaborazione, e il destino e la fortuna si sono messi a camminare tenendosi per mano.

Tu vanti anche collaborazioni con grandi artisti nel panorama musicale, vuoi raccontarci qualche aneddoto con qualcuno di loro?

Sì, ho avuto tantissime collaborazioni, non solo con i cantautori italiani, ma anche con gruppi che hanno fatto la storia della musica italiana: il Banco del Mutuo Soccorso, Aldo Tagliapietra (cantante dei Nomadi) e moltissimi altri ancora. Vi racconto un aneddoto simpatico: ero a Rovigo ad uno spettacolo dove incontrai Fabrizio Dè Andrè. Lui era lì per ritirare un premio alla carriera e mi disse in dialetto: “Facciamo una cosa insieme, in Hotel Supramonte: facciamo spegnere le luci e parti tu e inizi a cantare”. E così facemmo e iniziai a cantare io, a luci spente, e la gente fece un grosso applauso pensando che fosse lui, poi si accesero le luci e trovarono me… A quel punto lui entrò e cantò la seconda parte.

Tu sei anche autore e hai scritto oltre 500 canzoni, tra le quali Bella mia città, dove hai inserito anche il suono della balalaika, che trovo sia una felice intuizione e che è stata premiata a Genova con una targa al merito, lo scorso 19 marzo. Ora io ti chiedo: ti dà maggiore soddisfazione interpretare le tue canzoni oppure quelle di altri autori, quali ad esempio lo stesso De Andrè?

Sì ho scritto tantissime canzoni e continuo a farlo. La canzone Bella mia città è  nata da un’esperienza che ho avuto modo di fare nei vicoli di Genova, proprio lungo quelle viuzze strette. Io amo molto ascoltare le storie più complicate e vado alla ricerca di personaggi più singolari e inconsueti, quelli “fuori-programma”, esattamente come faccio con la fotografia.

La balalaika ci stava, perché il protagonista è un personaggio russo ed io volevo lasciare questa impronta. Poi si sposava bene con il genere e la melodia genovese; sono dunque molto felice che questa canzone abbia ricevuto un premio proprio da Genova e sinceramente è molto possibile che a breve ne possa ricevere un altro, di cui eventualmente vi parlerò in seguito.

Per concludere, certamente preferisco cantare le mie canzoni, perché mi sento più tranquillo e soprattutto non entro in competizione con nessuno.

AldoAscolese3Che idea hai dell’attuale panorama musicale italiano? C’è ancora spazio secondo te per la qualità?

Che idea mi posso fare?! purtroppo le case discografiche impongono i loro artisti e sinceramente a me non piacciono, perché sono tutti uguali e quando ne senti uno li hai sentiti tutti. Però credimi che ci sono bravi cantautori in giro che rimangono all’oscuro e li puoi trovare nei localini nascosti in giro per l’Italia.

Oltre al talento per la musica, tu hai anche un grande talento per la fotografia che ti ha portato ad aggiudicarti anche un premio Newton per la fotografia, come miglior ritrattista. Cosa hanno in comune secondo te le note con gli scatti e le orecchie con gli occhi e le mani?

Sì, amo molto la fotografia e quando non canto vado in giro con la macchina fotografica. Per me non cambia molto, perché una bella canzone resta impressa nel cuore così come una bella fotografia, se e quando è veramente bella.

Anche la tua voce, il tuo timbro vacale è contraddistinto dal talento e ricorda il mare, a volte calmo e quieto e altre volte incisivo e quasi stizzoso, come le onde del mare quando si innalzano. Come curi la tua vocalità?

Lo dicono in molti che la mia voce ricorda il mare, anche se io non curo affatto la mia voce e anzi la trascuro con il fumo! Poi non studio e non uso tecniche, anche perché non ne conosco.

La vita ti ha donato gioie ma anche dolori: l’arte che peso e che spazio ha avuto? La trovi terapeutica, aiuta a migliorare la vita e ad essere migliori?

La musica e la fotografia per me sono stata la migliore medicina. La musica in particolare riesce ad aiutarmi, a tenermi compagnia e a non farmi sentire solo. Mi è servita molto e mi ha aiutato a crescere e a  ragionare.

Non si può non citare il tuo aspetto e il tuo look da pirata che contribuiscono ad esaltare la tua già corposa presenza scenica. Raccontaci la storia della bandana da pirata che ti accompagna e ti contraddistingue in tutte le tue esibizioni e che sembra quasi essere in contrasto con la tua natura garbata e gentile.

Ahahah, la bandana! Bè, il mio look è nato guardando delle vecchie immagini dei camalli genovesi che erano i portuali di una volta, quelli che trasportavano la merce scaricandola a mano. Ho copiato da loro, anche se io mi sono sentito sempre un poco un pirata.

Ma che cosa ha Genova di così particolare che le altre città non hanno, pesando anche ad un’affermazione dello stesso De Andrè, che reputava il pubblico genovese il più esigente tanto da ritenere che se ci si afferma in questa città poi si è a posto anche con il resto del mondo? AldoAscolese4

Condivido quello che diceva Faber e se ricevi un applauso a Genova poi puoi andare tranquillo in ogni parte d’Italia. I genovesi sono molto attenti e avari nel farti i complimenti: devi essere davvero bravo. Genova è una città magica e specialmente i vicoli sono magici con i loro profumi, con i colori e con la gente che ci vive dentro. A Genova e nei vicoli trovi sempre un personaggio strano ed io grazie a Genova ho scritto molte delle mie canzoni.

Che progetti hai per il futuro?

Progetti per il mio futuro: finire il cd Storie Vere… ma aspetto sempre di avere i soldi per farlo.

Ringraziandoti per la tua gentile disponibilità, ti chiedo di salutarci con un pensiero tutto tuo che possa essere di buon auspicio.

Adesso sto portando in giro questo spettacolo Lacattivastrada con Cristina e Domenico. Lo spettacolo sta andando a gonfie vele e ci sono sempre più richieste in tutta Italia, ma io vorrei, come dicevo prima, finire prima di tutto il mio lavoro, il mio cd, e chissà magari portarlo poi in giro insieme a Cristina e Domenico e amagari anche insieme a Gianluca Origone, bravissimo chitarrista genovese che mi ha aiutato negli arrangiamenti; questo sarebbe un bel sogno per me.

E noi di I Think Magazine ti auguriamo dunque di realizzarlo al più presto. Alla prossima!

ROSETTA SAVELLI

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