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Intervista ad Håkon Gebhardt dei Motorpsycho, che torna sulle scene con “That day”

gebhardtftmari1ITA: Ecco la nostra intervista con il polistrumentista, produttore ed ex batterista dei Motorpsycho, Håkon Gebhardt, che ha appena rilasciato il suo nuovo singolo That day:

ENG: Here our interview with the Norwegian multi instrumentalist, producer and ex-Motorpsycho’s drummer, Håkon Gebhardt, who has just released his new single That day:

ITA: Ciao Håkon, piacere di conoscerti e grazie per l’intervista. Abbiamo ascoltato il tuo nuovo singolo, That day, ed è davvero interessante! Potresti parlarcene? Cosa dobbiamo aspettarci dal tuo nuovo lavoro?

ENG: Hi Håkon, nice to meet you and thanks for the interview. We have listened to your new single That day, and that’s very interesting! Could you talk about it? What can we expect from this work?

ITA: Ciao, e grazie per aver ascoltato That day. È il primo pezzo rilasciato perché è stato il primo scritto per l’intero progetto. Scappavo dall’inverno norvegese, ero a Firenze, mi rovinavo le dita suonando un mostro a dodici corde, cercando un pattern o una melodia, ed ecco che questo primitivo riff di chitarra si rivela, mostrando la direzione verso cui puntare. Avrebbe suonato meglio su una chitarra elettrica, e così infatti è stato. È una nuova direzione per me dopo anni passati a suonare il banjo o la chitarra acustica in progetti più folk-oriented. Ho trovato l’ispirazione per un sound elettrico e per un nuovo solo project quando ho incontrato Marì, la mia partner nella vita e in questo progetto. Allora ero stanco dei cantautori e stanco di registrare musica in acustico, avevo bisogno di qualcosa di nuovo, qualcosa che mi scatenasse, così abbiamo iniziato a scrivere musica nuova insieme, musica da poter amplificare e distorcere, musica che aspettava di essere scritta, musica che aspettava di essere suonata. Musica basata su una prospettiva rock, ma attorcigliata in una “Gebhardt-way“!

ENG: Hello, and thanks for listening to That day. It’s the first new song released because it was the first written for the whole project. Escaping the Norwegian winter, sitting in Firenze, getting fingers wrecked, picking a twelve string monster, trying to find a pattern or melody, suddenly this primitive guitar riff revealed itself, pointing out the direction for where to go from there. This would be better on a electric guitar, and in fact it was!

It is in a new direction for me after years playing banjo, acoustic guitar in more folk based projects.

I got inspired to go electric, and solo again when I met Marì, my partner in life and in this project. At that time I was tired of singer songwriters and tired of recording acoustic music, I needed something new, something to be triggered by, so we started writing new music together, music that had to be amplified and distorted, music that was waiting to be written, music that was waiting to be played. Music based in a rock landscape, but twisted in a “Gebhardt way”!

ITA: Il tuo ultimo album solista risale a 16 anni fa. Perché ci hai fatto aspettare così tanto? Scherzi a parte, c’è una ragione particolare per il tuo ritorno?

ENG: Your last solo album dates back to 16 years ago. Why did you keep us waiting for such a long time? All joking aside, is there a particular reason for your comeback?

ITA: In questi anni ho suonato, composto, registrato, sono andato in tour e ho prodotto un sacco di progetti e artisti differenti, quindi non c’è stato abbastanza tempo per pensare a fare cose da solista. Ma sentivo anche il bisogno crescente di lavorare sulla mia musica, lavorare su qualcosa che fosse mio, e non di un altro artista in produzione. Perché quando produco qualcosa di altri artisti, o scrivo per progetti in cui suono anch’io, devo sempre frenare le idee che mi rimbalzano in testa. Devo considerare l’immagine o i desideri dell’artista che sto registrando, non posso fare quello che voglio.

Ma per rimanere vivo, certe volte ho bisogno di accantonare tutto, premere “record” e suonare, fanculo cosa è giusto o sbagliato, voglio suonare così per arrivare a quel suono lì, e voglio mixare così per arrivare a qualcosa che suona giusto per me, e non perché possa funzionare in radio.

Ci sono troppi elementi di disturbo nell’industria musicale. Mi divertivo a fare musica prima di diventare un “professionista” e non voglio perdere questo entusiasmo a causa di troppi calcoli. La musica è intuizione, e la musica è la ragione del mio ritorno.

Marì: Sì, la musica è la ragione di questo progetto. Se c’è qualcosa che personalmente desidero, è essere gebhardtthatdaycoverjpgin grado di trasmettere gioia agli ascoltatori, come è sempre stato per me nel corso degli anni, cercando di dimenticare tutto il resto ascoltando una canzone. Sentirsi ispirati, sollevati, tornare a respirare, a sentirsi vivi.

E sono profondamente grata a Håkon per avermi dato la possibilità di esprimermi in libertà, di provare a trasmettere quello che ho dentro, i miei significati e pensieri attraverso la musica. È una benedizione per me. Ed è anche molto impegnativo, perché per la prima volta mi ritrovo a sperimentare con testi in inglese, mentre nella mia vita ho sempre lavorato come copywriter nella mia lingua, l’italiano. Håkon mi sta dando una fantastica possibilità di crescita, ogni giorno imparo qualcosa da lui, migliorando e migliorando le mie capacità al basso e la mia sensibilità come musicista.

ENG: I have been playing, composing, recording, touring, and producing many different projects and artists those years, so it has actually not been enough time to consider to do stuff alone. But I also felt a growing need to work on my own music, work on something that was me, and not another artist that I was producing. Because when I produce other artists or write and produce projects I play in myself, I always have to limit the ideas that are bouncing around in my head. I have to consider the image or wishes of the recording artist, I can’t just do what I want.

But to stay alive, I sometimes need to put everything away and just push record and play, fuck what’s wrong or right, I want to play like this to get this sound, and I want to mix like this to get something that is cool for me to hear, not for putting the radio’s formatters to work.

There are too many disturbing elements in the music industry. I had fun making music before I became professional, and I don’t want to lose that joy because of too much thinking. Music is intuition, and music is the particular reason for this “comeback”!

Marì: Yes, music is the reason of our project. If it’s something I personally wish for, is being able to deliver some joy to the people listening, as it’s always been for me through the years, trying to forget all the rest while listening to a song. To get inspired, to feel reliefed, to start breathing again, to feel alive.

And I’m deeply thankful to Håkon for giving me the possibility to express myself in freedom, to try to deliver what I have inside, my meanings and my thoughts throughout music. It’s a blessing for me. And very challenging too, cause for the first time I find myself experimenting with English lyrics, while my whole life I’ve been working with my own language, as an Italian copywriter. Håkon is giving me an amazing possibility of growth, everyday I’m learning something by him, improving and improving my bass playing and my awareness as a musician.

ITA: A Trondheim hai il tuo studio di registrazione, Das Boot Studio. Cosa vuol dire per un musicista passare “dall’altra parte del mixer”? Puoi suggerirci qualche band che hai prodotto?

ENG: You have your own recording studio in Trondheim, Das Boot Studio. What does it mean for a musician to pass “on the other side of the mixer”? Could you suggest us some bands you produced?

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Bukta Festival. Pic Dan Gschib

ITA: Sono sempre stato interessato alla registrazione, e ho armeggiato con gli strumenti per registrare sin da quando ho avuto il mio primo recorder a quattro tracce a cassette Tascam. Sono sempre stato da entrambi i lati del mixer. E forse questa è la ragione che ha reso i primi album dei Motorpsycho così pieni di registrazioni e suoni strani, potevamo armeggiare nello studio da soli, quando l’ingegnere del suono era stanco e doveva andare a casa, e spesso quando tornava al mattino, avevamo registrato cose durante la notte che non avrebbero mai potuto essere concepite nell’orario di lavoro normale. Le idee migliori spesso vengono quando sei troppo stanco, troppo fottuto, nel momento in cui sei disperato e non ti frega se hai una chitarra o un trombone da suonare, hai bisogno solo di lasciare qualcosa su nastro, qualcosa che senti il bisogno di dire.

Tra le band che ho prodotto vorrei suggerirvi i Barren Womb, un fantastico duo hardcore. Fanno anche le prove al Das Boot, e spero proprio che vada tutto per il meglio per loro in Europa, che hanno già iniziato a girare. Il primo concerto che ho visto di questi due ragazzi, con batteria e chitarra sul palco, mi polverizzò! Era una band che avevo bisogno di produrre e volevo la loro energia nel mio studio. Abbiamo pubblicato un album e un 7″ fino ad ora, e stiamo per iniziare a marzo le registrazioni del prossimo.

Poi potrei consigliare gli I Love Wynona, per chi apprezza di più la musica “epica”, o i Manifest, per i cultori del thrash metal. The Northern Lies e Ida Jenshus invece per chi apprezza folk e “americana”.

ENG: I have always been interested in recording, and been playing around with recording machines since I got my first Tascam 4-track cassette recorder. I’ve always been on both sides of the mixer when I have been recording. That was probably one of the things that was making the early Motorpsycho albums so full of strange sounds and recordings, we could play around in the studios ourselves when the engineer was tired and had to go home, and often in the morning when the engeneir was back, we had recorded things at night that would not have happened between 10-18 daytime. The best ideas normally comes when you are too tired, too fucked up, the moment you are desperate and you don’t care if you have a guitar or a flugabone to play on, you just have something that has to go on tape, something you need to say.

Among the bands I produced I’d really like to suggest you Barren Womb, an amazing hard core duo. They also rehearse in Das Boot and I really have hopes for them to do good around Europe, that they already started touring. The first gig I saw with those two guys with drums and guitar on stage, blew everything out of my head. This was a band I needed to record, I wanted their sound and energy all over my studio. We did one album and a 7” so far, and we are going to start recording the next in march.

Then I can tip you about I love Wynona, more for those who like epic music, or Manifest for those that are into thrash metal. The Northern Lies and Ida Jenshus for those who like more folk, “americana”.

ITA: La Norvegia ha sempre prodotto un sacco di buona musica. Come vedi la scena underground norvegese oggi, nel 2016?

ENG: Norway has always produced a lot of good music. Could you express your view on the Norwegian underground scene in 2016?

ITA: Non sono in grado di seguire la scena underground o in generale le nuove uscite. Lavoro con la musica tutto il tempo, nel mio studio o a casa, così la mia testa è strapiena del mio lavoro. Ma vi consiglio sul serio i Barren Womb, sono semplicemente i migliori!

ENG: I am not good at following the underground scene or even new music in general. I work with music the whole time in my studio or at home, so my head is filled up with my own stuff. But I defenetely recommend Barren Womb, they are simply the best!

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Pstereo Festival. Pic Thor Egil Leirtrø

ITA: Sono passati 11 anni dalla tua separazione dai Motorpsycho. Considerando le tue esperienze artistiche in questi anni, sei soddisfatto della direzione presa dal tuo lavoro?

ENG: It has been about 11 years since your departure from Motorpsycho. Considering your artistic experiences in these years, are you satisfied with the direction that your work has taken?

ITA: Ho dovuto lasciare i Motorpycho perché c’erano troppe cose che volevo fare con la musica prima di morire. I Motorpsycho prendevano il 150% del mio tempo, e io ero un chitarrista, e avevo fatto un sacco di musica prima di iniziare a fare il batterista full-time per la band. Dovevo fare le mie cose e lavorare con altri tipi di musica che al momento mi interessavano. Devo dire che, se penso alle mie esperienze musicali, sono soddisfatto su tutti i livelli.

ENG: I had to leave Motorpsycho because there was too many things I wanted to do with music before I was dead. Motorpsycho took 150% of my time and I was a guitar player, and made a lot of music before I started drumming full time in the band. I had to do my own things and work with other kinds of music that was interesting me at the moment. I must say that I have been satisfied in all kind of ways when it comes to my musical experiences.

ITA: Hai anche composto musica per bambini. Scommetto che scrivere musica del genere possa essere molto divertente. Quali differenze ci sono secondo te tra il comporre musica “normale” e comporre musica per i bimbi?

ENG: You also composed music for children! I bet that writing such a particular kind of music could be very funny. What are the differences between composing “usual” music and composing music for children?

ITA: Fare musica per i bambini è facile per me. Ovviamente la devi prendere sul serio, ma è divertente tirare fuori il bambino che è in te, e come ho detto non è difficile nel mio caso. Ma volevo dare ai bambini musica con un senso, cercando di inserire nei testi dei buoni principi, e non solo fare canzoncine alla Disney.

La musica è stata importante nel mio processo di crescita e ci sono stati un paio di artisti per bambini che hanno formato i miei interessi musicali. Volevo provare a essere quell’elemento che manca nella musica per bambini contemporanea!

ENG: Making music for kids is very natural for me. Of course you have to take it seriously, but it is fun to bring out the kid in yourself, and like I said that’s not difficult for me. But I wanted to give the kids music with meaning, try to put some good values in the lyrics, and not just Disney happy happy glossy kids music.

Music was important for me when I grew up, and there was a couple of artists performing for children that were shaping my musical interests. I wanted to try to be that missing link in todays children music universe!

gebhardtinstudioITA: Ultima domanda: prossimi passi? C’è speranza di vederti in Italia?

ENG: Last question: next steps? Is there any hope to see you soon in Italy?

ITA: La scorsa estate abbiamo fatto i nostri primi show insieme, solo noi due sul palco più una drum machine del cavolo e qualche percussione sul pavimento da pestare e WOW! è stata una folgorazione!
Abbiamo suonato al Bukta Festival a Tromsø, la mia città natale, e al Pstereo Festival a Trondheim per vedere come funzionava il nuovo materiale, e se potevamo portarlo live.

That day è stata una delle nuove canzoni a scatenare una reazione nel pubblico, che dopo lo show ci ha chiesto dove poter trovare il pezzo. Questo ci ha dato fiducia nel seguire il percorso intrapreso, e provare a diffondere la nostra musica dal polare nord al caldo sud.

Il nostro focus ora è trovare il tempo per organizzare uno show case e qualche data in Italia per la prossima primavera, quindi per favore continuate a seguirci!

E, come se non bastasse… credo che fra non molto ci trasferiremo in Italia. Quindi sì, direi che c’è speranza!

ENG: Last summer we did our first shows together, just the two of us on stage, plus a crappy drum machine and some percussions on the floor for me to step on, and WOW! we really had a blast!

We did Bukta Festival in Tromsø, my home town, and Pstereo Festival in Trondheim to see how the new material was working, and if we could pull it off on stage.

That day was one of the new songs the audience responded to, and came asking where they could find it after the shows. This gave us the confidence to follow the path we were on, and try to get our music spread from the polar North to the warm South.

Our focus is now to find the time for arranging a show case and a few gigs for next spring in Italia, so please keep on following!

And, on top of that… I guess we will move to Italy in not too long. So, Yes, there is hope!

FRANCESCO CAPUTO

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