Cassie, nonostante da ragazza fosse considerata una donna molto promettente, dopo aver abbandonato gli studi di medicina, a causa di un evento traumatico per lei e per la sua migliore amica, alla soglia dei trent’anni si ritrova a vivere con i suoi genitori e a lavorare in una caffetteria, senza avere nessun tipo di prospettiva per il futuro. La sua unica occupazione extra lavorativa è quella di fingersi ubriaca per farsi portare a casa da uomini che la adescano in locali notturni, per poi rivelare la sua sobrietà e impartire dure lezioni ai loschi approfittatori. L’’incontro fortuito con uno suo ex compagno di studi riaccenderà in lei la voglia di rimettersi in gioco e la fiducia nel genere maschile, ma anche, e forse soprattutto, il forte desiderio di vendetta per i torti subiti dalla sua amica.
Nell’era ormai imperante del #metoo, con una folta schiera di film che si incuneano nel filone, senza mai graffiare davvero, risultando a volte fin troppo schematici e a tesi, Una Donna Promettente, esordio alla regia dell’attrice Emerald Fennell, lascia il segno per tanti motivi, primo e forse più importante di tutti quello di diversificarsi dagli appartenenti alla “corrente” risultando a conti fatti potentissimo nel messaggio che lancia, oltre che emozionante, commovente, disturbante e intensissimo.
I meriti di tutto ciò vanno soprattutto alla straordinaria protagonista, una Carey Mulligan molto probabilmente nel ruolo della vita, iconica donna alla deriva della propria esistenza, che una volta presa in mano la situazione decide che è arrivato il momento di lasciare seriamente il segno e di riportare al centro della questione la figura dell’amica ferita: per lei non conta tanto, o non solo, portare a termine la sua vendetta, quanto tenere vivo il ricordo della ragazza, non solo in lei e in chi la amava, ma anche e soprattutto in chi le ha fatto del male.
E non si tratta solo di chi l’ha stuprata (ovviamente è questo il crimine al centro della narrazione), ma anche di chi non le ha creduto, di chi ha sottovalutato la sua situazione, di chi ha volutamente insabbiato e via dicendo. Utilizzando dei fantastici toni pastello che donano alla storia dei contorni a tratti surreali e dirigendo straordinariamente la sua splendida protagonista, Emerald Fennell imbastisce un’opera diretta ed estremamente coinvolgente, passando dalla commedia romantica, al thriller, al dramma, al revenge movie vero e proprio senza mai trasmettere la sensazione di discontinuità, con una fluidità, anzi, che ha quasi del miracoloso.
Accompagnando le gesta della giovane Cassie con le note di Britney Spears e Paris Hilton, portandola verso un finale atroce e amaro, ma al tempo stesso quasi liberatorio (finale durante il quale trattenere le lacrime sarà impossibile), la regista ci regala un’occasione per affrontare il tema della cultura dello stupro, con un punto di vista se vogliamo inedito (non siamo dalle parti dei rape & revenge nudo e crudo, dove a ribellarsi era quasi sempre la vittima stessa o un uomo per suo conto) e con uno sguardo lucido e preciso sulla società moderna, motivi per cui la pellicola ha meritatamente vinto l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale.
Trailer del film:
RITRATTO DELL’ATTRICE
Classe 1985, anche lei è sicuramente una donna molto promettente, come lo era la giovane protagonista del suo esordio alla regia, prima che lo stupro subito dalla sua amica e le sue successive conseguenze, la relegassero ai margini della propria esistenza.
Non solo regista, ma anche sceneggiatrice (sue le sceneggiature di Una Donna Promettente e di alcuni episodi della serie tv Killing Eve) e attrice. In quest’ultimo ruolo molti la conosceranno per aver interpretato Camilla Parker Bowles nella serie tv The Crown.
Ma quella sulla corona inglese, non è l’unica serie in cui ha recitato (basti citare Call The Midwife e Victoria) e non si è fermata solo al piccolo schermo, dal momento che anche al cinema è stata diretta da nomi di punta come Joe Wright in Anna Karenina e Pan – Viaggio Sull’Isola Che Non C’è, nonché Tom Hooper in The Danish Girl.
Il suo esordio alla regia ha ricevuto 5 nomination agli Oscar, tra le quali oltre a quella per la miglior sceneggiatura, che ha vinto, anche quelle al miglior film, alla migliore attrice, al miglior montaggio e al miglior regista.
Un talento degno di nota che sicuramente continuerà il suo viaggio nel mondo del cinema sia davanti che dietro la macchina da presa.
ALESSANDRA CAVISI