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Non Solo Star: Ryan Gosling

ryangoslinglostriverlocandinaBilly, madre single, si reca in banca per cercare di non perdere la sua casa, rischio in cui incorre dati gli ingenti problemi economici che sta attraversando. Per salvare la sua abitazione e continuare a prendersi cura dei suoi due figli, l’adolescente Bones e il più piccolo Franky, accetterà la sinistra proposta dell’impiegato bancario che la farà entrare in un mondo sommerso e sconosciuto, fatto di spettacoli macabri e di oscure perversioni. Nel frattempo, Bones, impegnato nei furti di rame tra le macerie di una città sempre più abbandonata a se stessa, si ritroverà a fare i conti con due criminali in erba che si sentono i padroni del mondo e scoprirà, anche lui, un’altra dimensione dove, forse, poter salvare la sua città: Lost River.

Sono passati sei anni dall’esordio alla regia di Ryan Gosling e da allora non sono più arrivate altre prove in tal senso da parte sua. Prima di La La Land, ma dopo il grande successo di Drive, film che forse l’ha consacrato definitivamente come star indiscutibile dei grandi schermi, l’attore si è messo dietro la macchina da presa per girare un film a tratti sconclusionato e strabordante, a tratti affascinante e inquietante, ma in fin dei conti pregno delle sue influenze dirette, tramite omaggi lampanti ai registi con cui ha lavorato (primo su tutti Nicolas Winding Refn che l’ha diretto non solo in Drive, ma anche in Solo Dio Perdona) o a cui si è ispirato nel corso della sua carriera (in questo caso il nome in cima alla lista è sicuramente quello di David Lynch, con suggestioni e venature che richiamano potentemente molte delle sue opere più importanti, da Velluto Blu a Twin Peaks, ma non solo).

Lost River è un film che, all’epoca contestato a Cannes dove fu presentato, non ha trovato molti favori di pubblico e di critica, forse per questo suo caotico, confusionario e a tratti fin troppo ambizioso utilizzo di una certa cifra stilistica, poco personale, che sovrasta totalmente il senso, il significato, la narrazione. Motivi per i quali, molto probabilmente, non abbiamo ancora avuto modo di guardare un suo secondo tentativo alla regia.

lostriver2Quello che viene raccontato in quest’opera prima, infatti, è un dicotomico rapporto tra realtà e fantasia, una dimensione onirica che rappresenta il disfacimento del cosiddetto sogno americano, la presenza di una facciata “nascosta” dietro quella più superficialmente illusoria, che nasconde degrado, povertà, criminalità, perversioni e molto altro. In mezzo nient’altro, se non riferimenti al cinema di genere italiano (siamo dalle parti di Dario Argento e Mario Bava con tanto di cameo di Barbara Steele) e l’utilizzo di un cast “dimesso” ma composto da attori di innegabile spessore interpretativo (su tutti spiccano Christina Hendricks, tra le star della serie Mad Men, nonché collega di Gosling stesso nel succitato Drive e Bob Mendelsohn, da lui incontrato sul set di Come Un Tuono, qui mellifluo e ipnotico come non mai, ancora oggi fin troppo sottostimato nonostante la sua innegabile bravura).

Cosa rimane allora di Lost River, questo noir dai contorni fantastici che sancisce l’esordio alla regia di una star hollywoodiana? Rimane, si fa per dire, la bellissima fotografia di Benoît Debie, in grado di farci entrare a viva forza in questo mondo sommerso, restituendoci delle immagini che è impossibile dimenticare e che rimangono impresse a lungo anche dopo la visione.

RITRATTO DELL’ATTORE

"Lost River" Premiere - The 67th Annual Cannes Film FestivalCome regista ha all’attivo solo questa sua prima fatica, mentre come attore ha saputo farsi strada iniziando il suo percorso sin dalla tenera età e facendosi le ossa in tv per poi approdare al cinema, dove molto probabilmente la sua fama è esplosa in seguito alla sua performance in Le Pagine Della Nostra Vita di Nick Cassavetes, per poi rafforzarsi grazie alla collaborazione con registi validi e interessanti quali Derek Cianfrance, Damien Chazelle e Nicolas Winding Refn.

Dopo Drive, il suo talento ha avuto modo di esprimersi e di trasmettere la sua versatilità, infatti l’abbiamo visto partecipare a pellicole appartenenti a generi completamente diversi: dal noir, alla commedia, passando per la fantascienza e arrivando al musical con La La Land, film dal successo stratosferico.

In mezzo tante pellicole degne di nota quali Lars E Una Ragazza Tutta Sua, Blue Valentine, Le Idi Di Marzo, Come Un Tuono, La Grande Scommessa, Blade Runner 2049 e First Man, film nei quali ha avuto modo di lavorare accanto ad artisti del calibro di Michelle Williams, George Clooney (che l’ha anche diretto nel suo Le Idi Di Marzo), Philip Seymour Hoffman, Harrison Ford, Christian Bale, Brad Pitt e moltissimi altri.

Una carriera in continua ascesa quella nel cinema, alla quale si affianca anche quella nel mondo della musica, con i suoi Dead Man’s Bones, duo indie rock con all’attivo un solo album, che però ha lasciato senza ombra di dubbio il segno e con le sue imperdibili interpretazioni di alcuni brani musicali per alcuni dei film a cui ha partecipato, tra cui spicca la bellissima City Of Stars di La La Land che ha vinto anche il Golden Globe per la migliore canzone originale.

 

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