Bloodline: Il dramma familiare ricco di intrighi e sofferenze
Rilasciata da Netflix a marzo di quest’anno, questa serie, la cui prima stagione è composta da tredici episodi che si fanno assaggiare lentamente e che conquistano in maniera matura e intensa, si può definire, andando per etichette, dramma familiare. I protagonisti, infatti, sono i componenti di una famiglia agiata, i Rayburn, molto apprezzati e conosciuti dagli abitanti delle Florida Keys, luogo paradisiaco dove vivono e dove i genitori, Sally e Robert, gestiscono da quarantacinque anni un hotel, occasione per la quale stanno preparando un evento che fa tornare in città il “figliol prodigo” Danny, la pecora nera della famiglia.
Andando per ordine, questi i componenti del nucleo familiare: i già citati capostipiti molto uniti e molto orgogliosi dei propri figli, con un astio inizialmente inspiegabile nei confronti di Danny; quest’ultimo, tornato in città con una serie di segreti alle spalle e con una situazione non proprio rosea dal punto di vista economico e non solo; John, poliziotto ligio al dovere, sposato con due figli adolescenti e da sempre perno della famiglia; Meg, giovane avvocatessa di successo, fidanzata da anni, ma non ancora convinta di voler convolare a nozze, e Kevin, scapestrato e poco ortodosso, ma comunque cullato e coccolato dalla sua famiglia.
Al centro di questo dramma, in cui i legami di sangue presto perderanno di qualsiasi significato, c’è un trauma del passato (il tutto è costruito attraverso lenti e ben dilazionati flashback che riportano a trent’anni prima): la sorellina Sarah morì in un tragico incidente in mare di cui Robert incolpò pesantemente Danny, arrivando ad usargli una violenza fisica e psicologica non indifferente, fino a quando tutti i componenti della famiglia non mentirono alla polizia stessa per difendere il padre, affossando ancora di più la posizione di Danny, cresciuto da sempre con questo trauma e allontanato metaforicamente e poi fisicamente da casa.
Il suo ritorno, quindi, avrà i contorni del dubbio sulla sua reale voglia di ricongiungersi ai suoi cari, cosa che egli stesso confessa alla madre e al fratello John, l’unico che sembra in qualche modo volerlo riaccogliere davvero. In realtà Danny vuole inserirsi nell’attività di famiglia per recuperare dei soldi che deve a delle persone poco raccomandate che hanno dato persino fuoco al ristorante che aveva cercato di avviare e, al tempo stesso, vuole anche vendicarsi di tutti coloro che hanno reso la sua vita un inferno, e cioè i suoi fratelli e i suoi genitori.
Nel mezzo, due giri illegali decisamente pericolosi: lo spaccio di droga e il traffico illecito di clandestini, attività alle quali in qualche modo Danny si legherà sia per recuperare ancora più denaro, sia per coinvolgere l’attività di famiglia e screditarla al cento per cento agli occhi della legge e di tutta la comunità. Ad aiutarlo nei suoi loschi giri, seppur inconsapevoli dei suoi più reconditi intenti, ci saranno l’amico di sempre e sua sorella, Chelsea, legata sentimentalmente a Danny e poi sessualmente anche a Kevin.
Il punto forte di questa storia che impressiona per lo spessore psicologico dei personaggi e per la complessità dei rapporti interpersonali che intercorrono tra fratelli e genitori, è proprio il carattere estremamente ambiguo di Danny, con il quale si riesce a parteggiare in molte occasioni, ma che riesce ad essere anche odioso in moltissime altre, con delle sfaccettature caratteriali impressionanti, rese splendidamente dalla straordinaria prova recitativa di Ben Mendelsohn. Danny, infatti, è palesemente e inconsciamente in cerca di quell’affetto che gli è stato sempre negato e dell’accettazione da parte di quella famiglia che l’ha trattato come un reietto allontanandolo e rinnegandolo, ma al tempo stesso agisce in maniera subdola, facendosi trascinare anche dalle sue dipendenze da alcol e droga e risultando a volte gratuitamente spregevole.
Di contro anche i suoi familiari non ci fanno sempre una bella figura, dal momento che, consapevoli di quello che è successo anni prima, non cercano in qualche modo di recuperare in maniera onesta e sana il rapporto con l’uomo che non ha mai goduto del loro stile di vita agiato e dell’unione familiare che li contraddistingue.
Quindi i punti di vista si alternano e si confondono e di sottofondo assistiamo anche ad una rete di crimini e nefandezze che coinvolgono tutti loro, fino ad un exploit finale al cardiopalma che esplode come un terremoto davanti ai nostri occhi lasciandoci esterrefatti ed estremamente commossi, restituendoci tutta la sofferenza di questo personaggio che ha lasciato sicuramente il segno, nel bene e nel male.
Con un colpo di scena finale un po’ troppo “soapoperistico”, attendiamo spasmodicamente la seconda stagione in cui potremo vedere ancor in azione i Rayburn, interpretati da attori del calibro di Sam Shepard (il cui Robert, però, è deceduto già in questa prima stagione), Sissy Spacek, Kyle Chandler e Linda Cardellini.
Miglior episodio 1×01 – Part 1
Grazie ad una sigla estremamente coinvolgente e ad un’ambientazione al tempo stesso struggente ma opprimente, entriamo subito nel mood di questo telefilm e cominciamo ad apprezzare le atmosfere e i personaggi che vengono introdotti in maniera secca e precisa.
La voce narrante di John, protagonista “buono” della serie, ci immette subito nel clima instabile di questa storia, anticipando che qualcosa di terribile verrà raccontato e mostrato e il fatto che ciò che dice si scontri con il clima di serenità che questa famiglia sembra trasmettere, incuriosisce tremendamente lo spettatore, sempre più interessato a scoprire cosa si nasconde dietro queste buone maniere e questo benessere a volte fin troppo ostentato.
I preparativi per questo anniversario importante, riguardante la florida attività familiare, riportano Danny, il figlio maggiore, a casa e subito capiamo che c’è qualcosa di irrisolto tra lui e i suoi “cari”. Infatti, mentre John lo aspetta alla fermata dell’autobus, lui si reca direttamente dall’amico di vecchie scorribande, Eric, col quale subito si comincia a parlare di attività criminose.
Ma quando ormai i Rayburn pensano che Danny non si presenterà, eccolo arrivare di sorpresa all’hotel con Chelsea, che non essendo una donna di classe, non viene ben vista dai familiari. L’immagine di “guastafeste” di Danny, allora, comincia a prendere forma, fino a quando non si apparta con John, il secondogenito, chiedendogli di mettere una buona parola con loro padre per farlo rimanere a casa e lavorare nel business di famiglia.
Robert, però, se ne lava le mani e demanda ai suoi tre figli questa decisione e il loro lungo tentennare sulla possibilità di far rimanere il fratello a casa, già lascia presagire tutto quello che, lentamente e intensamente, verrà raccontato durante i dodici episodi successivi…
ALESSANDRA CAVISI