Fleabag: il sarcasmo e il cinismo come corazza contro i dolori della vita
Fleabag è una ragazza con molti problemi relazionali, soprattutto all’interno della sua famiglia un po’ disfunzionale. Non disdegna di passare di letto in letto, cosa che fa con molta nonchalance, nonostante abbia una sorta di relazione sentimentale fatta di continui tira e molla. Nel frattempo gestisce una caffetteria a Londra con tema porcellini d’India e continua a relazionarsi al prossimo facendo ricorso all’arma della provocazione. Di incontro in incontro, non smetterà mai di riflettere sulla sua condizione, comunicando anche con noi spettatori tutte le sue sensazioni su situazioni e persone con cui entra in contatto, fino a quando non arriverà a capire che, forse, il suo estremo cinismo ha delle radici ben più profonde.
Scritta e interpretata da Phoebe Waller-Bridge, ispirata dal suo stesso testo teatrale, Fleabag è una serie che difficilmente può lasciare indifferenti, soprattutto per l’intensa prova recitativa della protagonista, straordinariamente capace di trasmetterci tutti i rivolgimenti e le sfaccettature psicologiche del suo personaggio (e sono davvero tante), ma anche per come è in grado, in maniera del tutto equilibrata, di fondere dramma e commedia, ironia e disperazione, leggerezza e profondità di contenuti, grazie ad una scrittura straordinaria, attenta sia all’approfondimento di ciascun personaggio, sia ai dialoghi pungenti, divertenti e, quando serve, anche commoventi.
Composta da due stagioni di sei episodi ciascuna, quindi molto facilmente recuperabile nel caso in cui si sia persa l’occasione di guardarla fino ad ora, Fleabag ha anche la caratteristica particolare di renderci ulteriormente partecipi del racconto grazie al fatto che la giovane donna londinese al centro della narrazione si rivolge quasi sempre alla telecamera (quindi allo spettatore), esprimendo i suoi punti di vista (sempre pungenti e sopra le righe) su tutti coloro con i quali si trova a che fare. Che si tratti dell’uomo con cui sta facendo sesso, o della sorella fin troppo rigida e impostata e per questo da lei spesso bonariamente e affettuosamente provocata, o del padre che, dopo la morte della madre, si è risposato con un’artista arcigna e poco simpatica, non fa differenza. Il suo rivolgersi allo spettatore è segno che sente di potersi liberamente esprimere solo con questa “presenza” esterna, sintomo dell’esistenza di qualcosa di irrisolto nella sua vita, cosa che la fa procedere apparentemente con forza, cinismo e sarcasmo, ma che nasconde delle crepe che andrebbero affrontate.
Da qui tutto il percorso intrapreso soprattutto nella seconda stagione, grazie all’incontro con un uomo molto particolare che riuscirà a scalfire la sua corazza e a portarla verso la consapevolezza, dolorosa ma necessaria, che bisogna riprendere in mano la propria esistenza. Ma non preoccupatevi, non si tratta della classica e scontata, oltre che smielata, storia d’amore, anche perché stiamo parlando pur sempre di Fleabag, letteralmente “sacco di pulci”, che non è di certo una donna convenzionale.
Ne mezzo tanti riferimenti alla cultura, alla religione, alle relazioni familiari e interpersonali che rendono la serie interessante, oltre che estremamente coinvolgente.
Trailer della serie:
Miglior Episodio 1×04 Episode 4
Fleabag e sua sorella Claire, come regalo da parte del padre, ricevono la possibilità di pernottare in un “silent retreat”, un luogo in cui passare il tempo facendo diverse tipologie di attività, ma senza mai profferire parola, in modo tale da riconnettersi col proprio io più interiore. Ovviamente con Fleabag, tutto questo verrà sovvertito, la regola del silenzio verrà rotta più volte e ne succederanno di ogni.
Ciascun episodio di questa serie è una piccola perla, utile ad entrare sempre più nella psicologia della protagonista, ma ottimo anche per un divertimento intelligente con un’ironia colta che si fa apprezzare senza diventare boriosa.
Tra i tanti momenti che rimangono impressi nel corso del percorso compiuto da Fleabag, ce n’è uno in cui viene approfondito ulteriormente il rapporto con sua sorella, una donna ingessata e intrappolata in alcuni schematismi, che grazie alla nostra protagonista, nonostante il fastidio e l’imbarazzo che prova in seguito alle sue provocazioni, riesce a lasciarsi andare.
Per questo motivo, il quarto episodio, oltre al fatto che contiene un numero spropositato di momenti altamente spassosi, ci restituisce anche la complessità di questo rapporto, cementato anche dal fatto di avere a che fare con un padre un po’ assente negli ultimi anni e una matrigna un po’ troppo ingerente.