Breaking News

::Playlist:: by Capitano Merletti: “A day with Capitano Merletti”

CapitanoMerlettiCapitano Merletti è noto per esser già il cantante e chitarrista dei Maya Galattici e dei Chinasky nonché artista poliedrico (e polistrumentista). Nelle sue biografie dichiara che le sue influenze musicali vanno da Syd Barrett a Beck ma in realtà la sua musica trasmette anche molto altro.

La sua opera si rivolge principalmente a due categorie: agli “amanti” e agli “alieni”, e dunque non stupisce che il suo primo disco solista si intitoli Watch Out for Satellites and Asteroids.

Qui di seguito Merletti presenta la sua esclusiva playlist dedicata ai lettori di I Think Magazine, per trascorrere una straordinaria giornata insieme a lui. Come vi sarà facile comprendere, quelli che vengono indicati in grassetto come se fossero dei titoli, sono in realtà i momenti della giornata, scanditi con i consigli dell’artista. All’interno dei video invece scoprite quali sono i titoli dei singoli brani proposti.

Buon ascolto e buona visione.

*

A day with Capitano Merletti (ovvero una playlist di video musicali, per una giornata ipotetica, ideale, passata in allegria con me, Capitano Merletti, e le cose che mi piacciono, come le vedo io).

1.Kurt Vile – Il Risveglio

Oggi ci siamo svegliati “in a pretty daze” con un bellissimo “foggy day”, perciò questa è la nostra colonna sonora stamattina, con la sua voce trascinata e sognante e le macchine che passano e mia figlia che mi chiede: “Chi è questo?”.

È Kurt Vile, tesoro”. E lei guarda fuori dal finestrino, fa un sospiro, e in silenzio lascia che tutta questa bellezza le passi attraverso.

2.Charlotte Gainsbourg e Beck – Il Gioco

Perchè mi piace giocare con la musica, sintetizzatori, organetti, chitarre fuzz, percussioni africane, batterie giocattolo, chitarre acustiche da quattro soldi. Lo studio di registrazione è il mio Playground e tanto tempo fa me lo ha ricordato Beck a ritornare bambino con la musica, che tanto è iniziato tutto così.

3.Capitano Merletti – Mutazioni a colazione

Tutte le mutazioni sono cibo per l’ anima, nuove possibilità, nuovi paesaggi per la mente. Anche fare una canzone da solo, un disco da solo, ricominciare da capo.

4.Charles Wallace – Una sigaretta dopo il caffè

Un artista non è una persona che crea ma qualcuno che vede una connessione tra le cose e si ferma; un nido caduto dall’albero e il rumore di un cavo jack che entra in un amplificatore, il colpo di una porta che sbatte e un ricordo dalla memoria dimenticato, il suono del mare e una chitarra stonata con un delay lungo come la vita.

La bellezza del non finito, il sapersi fermare.

5.Jonathan Wilson – Il Viaggio

Jonathan se la prende comoda, lascia che la sensazione entri dentro e attacca a cantare al minuto 2:16, dove molte altre canzoni sono già al terzo ritornello sempre uguale, alla ricerca del tormentone facile, della cantilena orecchiabile; canzoni per bambini.

La musica è in un’altra dimensione, viaggia a una velocità più lenta, più profonda, mentre la macchina corre dentro a un paesaggio immaginario, mentre il corvo del deserto ci ricorda che è molto più saggio di noi.

6.Neil Young – Autostoppista/Hitchhiker

Lui c’è sempre stato. Quando ero adolescente Neil Young mi ha insegnato cos’è la musica, l’ebrezza del rock, la pelle d’oca per le settime aumentate.

Ora che è vecchio nel corpo, è ancora più giovane nella mente, autostoppista, ci parla e ci ricorda chi siamo, indicandoci il sentiero e la retta via della distorsione valvolare. Pastore…

7.The Flaming Lips – Il Terrore

Wayne Coyne e il suo terrore di essere umano, empatico, meraviglioso freak senza paura, che parlando di questo disco dice “l’ inquietudine generata dalla consapevolezza che il mondo può sopravivvere senza amore”. Una prospettiva angosciante. Totale. Reale.

8.Sufjan Stevens – Sotto la doccia

Sotto questa doccia calda, dopo un lungo viaggio, è bello trovare qualcosa di familiare, che ci parla direttamente, in maniera confidenziale. Sembra che ci conosca, sussurrando parole che ci riguardano. Maestro dell’intimo, poeta fanciullo, amico. Tornare a casa.

9.Motorpsycho – Dopo Cena

Dopo cena non si guarda la TV. Meglio farsi una moca di caffè e andare giù allo Studio Garp a registrare, ho già in testa un giro e poi voglio rifare quell’acustica e poi reampare il basso e poi e poi e poi…

Ma se son stanco lascio stare, mi metto sul divano con The International Tussler Society che mi ha prestato il mio amico e fratello di musica Marco Garagerecords Pagot, e mi guardo sti pazzi bellissimi che glorificano gli Dei del rock con eleganza, stile, anima e talento smisurato. Sotto tre metri e mezzo di neve…

10.Capitano Merletti – La Notte

Quando stavo registrando Watch Out for Satellites and Asteroids passavo ore e ore a cercare il suono giusto, l’arrangiamento più azzeccato, la canzone perfetta. Poi è arrivata Behind Asteroids a ricordarmi che certe cose non le puoi sempre controllare. L’ho fatta e finita in una pausa pranzo, mentre mangiavo un panino, in mezz’ora circa, ed è forse il mio brano preferito del disco, il più bello per me.

È stato come se gli Dei della musica mi stessero prendendo in giro: “Guarda qua, tu che ti affanni tanto, l’imprevedibilità della bellezza”.

Check Also

ultimahainediodenarocover

Una fusione di generi, contaminazioni e testi taglienti in “Diodenaro” degli Ultima Haine

Napoli è una città sempre più vivace a livello artistico e culturale e gli Ultima …

Lascia un commento