Dopo un paio di ep (Viaggio Immobile del 2016 e Hesminè del 2017), l’eleganza e la ricercatezza sonora di Noirêve si sono consolidate in un debut album corposamente elettronico, con tinte sfumanti dalla world music all’ambient. Pitionatio è il titolo dato a questo primo lp, ma non cercatelo sul vocabolario perché questo termine è un neologismo inventato dall’eclettica artista per descrivere, come lei stessa spiega, “lo stato di rilassatezza dell’essere umano, durante il quale egli si dedica attivamente all’inattività, in posizione tendente all’orizzontale e preferibilmente a stomaco pieno, esente da ulteriori necessità. Una condizione simile a quella del pitone che dopo aver ingoiato la preda intera si ferma e riflette sui massimi sistemi del mondo, mentre lascia che il suo corpo digerisca anche per mesi”.
L’intento di favorire una condizione di “rilassatezza per l’essere umano” è anche il fil rouge di questa esclusiva playlist che l’artista ha ideato appositamente per i nostri lettori, in particolare per quelli che il giorno dopo devono sostenere un esame e che quindi sono divorati dall’ansia.
Noirêve spiega che questi brani sono una selezione di canzoni che ascoltava lei stessa negli anni dell’università “per diradare l’ansia mentre avanzavo nella nebbia, verso i temibilissimi orali”.
Quindi keep calm and listen “Note prima degli esami”!
::Playlist:: by Noirêve – “Note prima degli esami”
Goldfrapp – Clowns
La forza di questo brano non sta solo nella composizione, malinconica e fluttuante come nei pezzi più riusciti dei Goldfrapp, ma anche nella scelta lo-fi sul suono, che rende il brano ancora più intimo e sospeso nel tempo.
Röyksopp – Sparks
Un classico, ma non per questo meno efficace. Qui la ripetizione non è una fastidiosa mancanza di materiale, ma una sorta di mantra che ti accompagna mentre ti dimentichi delle tue ansie.
Submerse – Truth
Submerse è uno dei pochi artisti che riescono a caricarmi e calmarmi allo stesso tempo, attraverso suoni morbidi e sognanti sostenuti da ritmi hip-hop.
Neon Indian – Sleep Paralysist
A parte il fatto che ad un certo punto ho avuto una specie di cotta adolescenziale per Alan Palomo (aka Neon Indian), le sue tracce riescono ad essere psichedeliche ma anche divertenti, lasciando il buonumore al loro passaggio.
Bonobo – Flutter
Sempre in tema di buonumore un altro classico, con quelle campanelle che ti fanno zompettare e credere che sia una giornata splendida, per 4 minuti e 44 secondi.
Laika – Almost Sleeping
Una band pressoché sconosciuta che ha tirato fuori degli album incredibili, inseriti nella scena trip-hop inglese degli anni novanta. Da quando un amico me li ha fatti scoprire, ormai diversi anni fa, riescono sempre ad entrare nelle mie playlist in un modo o nell’altro.
Karoline Hausted – Spooked
Karoline Hausten è un’artista danese che unisce la glacialità del dream-pop scandinavo a trame vocali sussurrate che mi sono sempre sembrate di una sincerità disarmante.
Zero 7 – Futures
Gli album degli Zero 7 mi piacevano per il loro sound ma anche per i loro cantanti, basti citare SIA, Eska e il qui presente José González. Questo brano, in apertura a The Garden, non era tra i miei preferiti da pischella, ma l’ho rivalutato più avanti, trovandolo molto raffinato e distensivo.
Tricky – Overcome
Martina Topley Bird è splendida di per sé, ma quando canta trip-hop io vado in brodo di giuggiole. Overcome è un brano che ascolterei in pressoché qualsiasi situazione.
Incubus – Aqueous Transmission
Da grande fan degli Incubus, al liceo uno dei dischi che ho consumato di più è stato Morning View. Mi piaceva tutto, fatta eccezione per il singolone Are You In? che mi suonava decisamente superficiale, nonché superfluo. Quando arrivava Aqueous Transmission, subito dopo la traccia più pestata dell’album, ci rimanevo sempre di sasso, ma lo trovavo un colpo di genio. Quello strumentino giapponese (si chiama Ko-kyu) allentava la tensione di tutto il disco e mi teneva incollata allo stereo per tutta la durata del brano, che si conclude sulle registrazioni di adorabili ranocchie. Mi faceva venire in mente l’Amazzonia, e da allora ogni volta che mi capita di ascoltarlo ritorno a quelle immagini, con cascatelle immerse nel verde e panorami tropicali mozzafiato.