Fra le più affascinanti leggende scandinave c’è sicuramente quella dei Nøkken: spiriti acquatici che, suonando incantevoli musiche con il violino, adescano donne e bambini per poi annegarli dentro laghi o fiumi. Da queste suggestioni prende deliberatamente nome il progetto nato nel 2018 dall’incontro di Ester Negri (voce), Daniele “Mack” Finocchiaro (batteria), Davide Di Pierro (chitarra) e Jacopo Di Pierro (basso e synth).
Il sound dei Nøkken è un riuscito mix fra dream pop, alternative rock ed elettronica in bilico fra la dolcezza della melodia e la potenza dell’impianto ritmico. Il tutto impreziosito da un contorno elettronico dal sapore “retrò” perfettamente integrato nel contesto e caratteristica che rende unico e originale il suono della band. L’immaginario evocato dal quartetto, nato sulla sponda magra del Lago Maggiore, è fatto di “creature” e suggestioni fantastiche. Storie che partono dalla Bristol anni 90 per arrivare nei mondi immaginari dei film di Hayao Miyazaki passando per la synth culture anni 80 (di recente resa celebre al grande pubblico grazie alla serie Stranger Things).
I Nøkken dipingono stati d’animo e sensazioni: talvolta psichedeliche e sognanti, altre volte più serie e dalle tinte scure. Se fossero un quadro potrebbero ricordarci l’Ophelia immersa nelle acque di John Everett Millais.
::Playlist:: by Nøkken – “La playlist dentro a un sogno”
Soap&Skin – Heal
Heal è uno di quei brani che tutti dovrebbero ascoltare almeno una volta nella vita. Soap&Skin riesce ad unire amaro e dolce, dolore e conforto in una canzone da ascoltare alla fine del tunnel.
Moses Sumney – Don’t Bother Calling
Se non si conosce Moses Sumney, si può tranquillamente partire da qui: appena comincia a cantare ci risucchia dentro un sogno.
Bon Iver – 33 “God”
Tutto l’album 22, A Million è fenomenale e in questa canzone è praticamente impossibile decidere se sia meglio il testo, il video, le voci, l’atmosfera…
Joji – Sanctuary
Joji è un ascolto recentissimo. Sono canzoni come questa a ricordare perché non si smette di scrivere di amore, complicità e malinconia.
Boards of Canada – Reach for the dead
I Boards of Canada sono stata la band che ci ha introdotto al trip hop. Li abbiamo sentiti una sera d’estate facendo un aperitivo all’aperto dalla filodiffusione del locale in cui eravamo. Abbiamo chiesto chi fossero al gestore del locale, che sapevamo essere anche il curatore di quella playlist, e da quel momento è stato amore.
Jon Hopkins – Luminous beings
Luminous Beings è, per noi, il brano che più di tanti altri riesce a sintetizzare il concetto di sinestesia. Ascoltandolo sembra di percepire quei piccoli esseri luminosi, come se ci volassero attorno.
Rival Consoles – Odyssey
Rival Consoles riesce,come pochi sanno fare, ad accompagnarci nella dimensione onirica che è a noi molto cara con quella vena di malinconia che rende la musica sempre un po’ più preziosa.
Tycho – See
Tycho, come Rival Consoles, è una sorta di Sandman in stile Gaiman ma nella sua musica è sempre presente un pizzico di ottimismo, quando lo si ascolta si prova la stessa sensazione di quando si guida al tramonto dei primi caldi dell’anno ed è un’impressione che spesso ispira i nostri brani.
St.Vincent – Masseduction
Lei è una personalità femminile densissima dalla quale abbiamo tutti da imparare, essendo una band capitanata da una giovane donna è normale che sia per noi una fonte d’ispirazione.