A Violet Pine
“A Violet Pine potrebbe essere una parte di te. A Violet Pine è solo un pretesto per scacciare la solitudine. A Violet Pine è un albero immaginario. A Violet Pine significa violenza, sentimenti, distanza, felicità. Il proposito è lo scoprire, l’abbracciare il respiro di ognuno… Noi siamo a violet pine… amore” . È questa la “definizione” del progetto A Violet Pine che campeggia nella homepage dell’omonimo blog: www.avioletpine.blogspot.it.
A Violet Pine è il risultato dell’unione di tre musicisti barlettani, Beppe Procida (voce, chitarra e synth), Pasquale Ragnatela (basso, piano e seconda voce) e Paolo Ormas (batteria e sequencer) che dopo varie esperienze con altre formazioni (Orient Express, Abplesya, Vipida) hanno messo insieme i rispettivi background musicali per dar vita ad una nuova “idea”, un nuovo viaggio. E sicuramente la scelta del nome del gruppo è più che pertinente se la si relaziona al “prodotto”. Come dice la definizione sopra citata “Il proposito è lo scoprire…” e ancora “violenza, sentimenti, distanza, felicità” ed è proprio sulla scoperta, sulla sperimentazione, sui contrasti, sulle mescolanze, che si basa il trio nel proporre la propria musica (rock – elettronica – new wave – grunge). Oltre ad aver partecipato alla selezioni provinciali e regionali di Italia Wave (presso le Officine Cantelmo in Salento) i tre musicisti pugliesi hanno all’attivo varie performance live e il disco d’esordio Girl (uscito da pochissimo) attualmente in promozione.
Per tenere d’occhio tutte le novità e le date live del gruppo, visitate il sito/blog già menzionato o la pagina facebook www.facebook.com/avioletpinemusic?fref=ts.
Inoltre clikkando il link www.youtube.com/watch?v=_Q34rFSvsyw è possibile raggiungere il videoclip della titletrack dell’album.
Girl
Girl (uscito per la Seahorse Recordings), lavoro di esordio del trio barlettano A Violet Pine, è un vero e proprio trip emotivo – onirico raccontato e condiviso con l’ascoltatore attraverso suoni e suggestioni musicali.
Un percorso lungo circa quarantacinque minuti, intriso di sussurri, inquietudini, mistero, atmosfere dreamy, effetti, suoni sintetici, noises, miscele di elettronica, unita all’uso di chitarre.
Sono Pathetic e la titletrack Girl i primi due brani dei dieci che compongono l’album: inquietanti e oscuri quanto basta per inquadrare l’atmosfera, che aleggia sull’intero lavoro, con la quale si sposa bene l’utilizzo della voce, tra il sussurro e il sospiro, per intenderci un po’ alla Robert Smith dei Cure in Lullaby. A seguire, aperture più “tranquille” con Even If It Rains, l’orecchiabile And Then e la ballad acustica Family. Ma ci si rituffa immediatamente nelle atmosfere più cupe con l’intro di 25mg Of Happiness e l’accativante Sleep, oscillante tra l’elettronica e il rock. Echeggiano come ricordi le note affidate al piano nella riflessiva e sognante Sam, ma forse è Fragile il brano chiave dell’album poiché, nei suoi sei minuti e cinquanta, racchiude tutte insieme le caratteristiche che ritroviamo a turno più o meno evidenti negli altri brani; interessante infatti il suo essere ambient, elettronica, acida e rock allo stesso tempo e soprattutto il suo effetto sorpresa che regala all’ascoltatore una svolta inaspettata nella seconda parte (ascoltare per credere!).
A chiudere Girl è Pop Song For Nice People, una specie di nenia in chiave pop/rock, a mio avviso, il brano più “radiofonico” del disco. Un bel mix quindi di atmosfere, che rende poco etichettabile, e perciò con una propria identità, questo primo disco degli A Violet Pine.
CINZIA DASCOLI