Alessandro Curti fa tesoro della sua esperienza ventennale come educatore e presenta una storia sul percorso intrapreso da un diciassettenne in una comunità per minori, in attesa del giudizio sul suo futuro. La vita di Davide scorre serena come quella di ogni adolescente di buona famiglia, finché un “incidente di percorso” ribalta le sue sicurezze e lo mette per la prima volta di fronte ai suoi errori, senza nessuna possibilità di fuggire dal proprio destino.
Ciò che all’inizio gli apparirà come una prigione, come una punizione troppo dura da sopportare, si rivelerà in seguito una importante parentesi per scoprire parti nascoste di se stesso e per capire di più il mondo che lo circonda. E soprattutto gli verrà fatto un dono molto prezioso: il tempo. Se infatti all’inizio della sua permanenza in casa famiglia questo tempo sembra non portare a niente di buono, come lui stesso afferma: “Qui il tempo è scandito dal non fare, dal non aspettare, dal non sapere”, ben presto diventerà suo alleato e gli permetterà di analizzarsi, di capire il perché di certi suoi comportamenti e in ultimo di accettare gli altri e di aprirsi ai loro orizzonti e ai loro svariati punti di vista.
È un bel viaggio quello che Davide compie in compagnia di ragazzi con storie tanto diverse dalla sua ma con lo stesso bisogno di sentirsi amati e accettati, e in compagnia di adulti differenti dai suoi genitori, troppo presi dalla loro vita per rendersi conto di avere un figlio che sta diventando uomo, e che ha il diritto di essere ascoltato.
La tolleranza è spesso un sentimento che si impara con l’esperienza, e a Davide viene data la possibilità di accettare la diversità, di cambiare le proprie opinioni e di sentirsi in comunione con quel gruppo di “piatti spaiati” formato dai ragazzi della comunità e dai loro educatori. Ognuno donerà un pezzo di sé a Davide e una nuova prospettiva da cui guardare il mondo, e il ragazzo comporrà un puzzle multicolore di esperienze e conoscenze che lo modificheranno nel profondo.
A volte sono proprio i momenti più traumatici a insegnarci qualcosa di prezioso per la nostra vita, e Siamo solo piatti spaiati sembra volerci dire proprio di guardare oltre le apparenze, di accettare le difficoltà con intelligenza, di prendere il buono da ogni situazione e, come affermato nell’epilogo, di comprendere che: “Non è così fondamentale il viaggio ma le persone che ti accompagnano”.
Qui la scheda del libro sul sito della casa editrice: https://www.c1vedizioni.com/product-page/siamo-solo-piatti-spaiati
ALESSANDRA GUARNIERI