Lorenzo Beccati nel suo ultimo romanzo Il pescatore di Lenin (edito da Oligo) si muove fra reale ed irreale, tracciando una storia verosimilmente tragica, sullo sfondo dell’assolata Capri.
Siamo nel 1907 quando Vladimir Il’ič Ul’janov detto Lenin approda sull’isola partenopea per trascorrere un periodo di riposo, anche se presto si scoprirà che sono ben altri piani a muovere il politico russo, primo dei quali ricucire i rapporti con gli intellettuali suoi connazionali, in esilio a Capri.
Il futuro padre dell’unione sovietica appare nelle vesti di un piccolo uomo, magro, non di certo imponente, un semplice villeggiante straniero, sorpreso dallo splendore che si dipana ovunque poggi lo sguardo, ammaliato. Durante una delle prime uscite capresi, Lenin conosce Antò ‘o muto, un giovane pescatore dal passato tormentato che vede nel russo la realizzazione di un possibile futuro di rivalsa contro l’oppressiva società borghese. Questo strano rapporto d’amicizia e rispetto che si instaura tra il solitario pescatore e Lenin rappresentano un vero e proprio punto di svolta, da cui si svilupperà l’intero intreccio narrativo. Antonio e Lenin parlano una lingua segreta, priva di parole, sono uomini a loro modo simili, accomunati dal medesimo desiderio, la medesima ricerca, la medesima voglia di rivalsa contro il mondo.
Capri con i suoi faraglioni, il mare blu ed il suo sole accecante fa da sfondo a tutta la vicenda, sino a diventare anch’essa protagonista del romanzo, uno splendente squarcio di Belle Époque, protetta dalla futura distruzione novecentesca. L’isola caprese, seppure in un primo momento pare ammaliare Lenin, rappresenta in certo qual modo i valori borghesi che egli stesso ha desiderio di abbattere, personificati dalla pesante figura dei magnati Krupp e da alcuni degli stessi russi auto esiliatisi. Ecco che l’amicizia con Antò ‘ò muto è per lo stesso Lenin un faro di speranza, un punto fermo a cui entrambi si aggrappano vicendevolmente. I pranzi interminabili, le cene con tronfi intellettuali, borghesi arricchiti ed aristocratici tedeschi, nascondono ad un occhio più attento piccole sfide, possibilità di mostrare forza e potere, sfide a cui Lenin non si sottrae conscio che si stia in realtà giocando una partita molto più grande, persino per lui.
Il pescatore di Lenin è un romanzo non di facile collocazione, a tratti un romanzo storico, un memoriale, un noir, dove niente è come appare, bensì l’esatto contrario. Antò ‘o muto, con la sua piccola rivoluzione mancata, diventa vero protagonista, nel suo essere uomo comune, anarchico solitario in lotta contro le ingiustizie e le brutture di una società oppressa ed oppressiva.
Lorenzo Beccati, dopo una lunga carriera di autore televisivo di programmi di successo come Striscia la notizia, si serve di un plausibile frammento di verità per raccontare una storia che ha in sé l’universale legame d’amicizia che lega ogni singolo uomo, da qualunque parte del globo provenga. Un libro da non farsi sfuggire.
La scheda del libro sul sito della casa editrice: https://www.oligoeditore.it/libro/dettaglio/il-pescatore-di-lenin
Tutti i libri di Lorenzo Beccati sul suo sito ufficiale: https://www.lorenzobeccati.com/libri/
GRETA COCCONCELLI