Tante volte sarà capitato a ciascuno di noi di guardare il cielo e restare ammaliati dalle stelle, dall’oscurità di quel blu profondo e, guardando la Luna, pensare: “Cosa ci sarà oltre quello che i nostri occhi vedono?”, “Potrebbero esistere altre forme di vita? E, se sì, di che tipo?”. Queste sono domande che hanno portato l’uomo a fare ricerche, ad esplorare l’universo, inviare satelliti per spiare l’ignoto, prelevare campioni. Tutto ciò per capire se fosse possibile la vita oltre quella sul nostro pianeta e se esistono altri esseri viventi oltre quelli che conosciamo e che abitano la nostra Terra.
Questi e altri quesiti esistenziali sono alla base del nuovo romanzo di Giuseppe Di Clemente e Marco Capocasa, intitolato Rhet nonché prequel del romanzo Elbrus (di cui vi avevamo già parlato qui: https://www.ithinkmagazine.it/di-clemente-capocasa-elbrus-recensione/). In questa nuova avventura editoriale, i due autori tentano appunto di dare una risposta che possa essere sufficientemente esaustiva alle tante domande esistenziali che ci facciamo immaginando l’ignoto. Data la complessità della trama, tuttavia, non sempre è semplice seguire il filo logico.
Partiamo dall’inizio: sin dalla prima pagina ci si trova immediatamente sopraffatti da termini nuovi, inseriti tutti insieme con i loro relativi significati. Sono perlopiù nomi dei vari personaggi che tuttavia non vengono ripetuti magari con note a piè di pagina, rischiando così (almeno questo è successo a chi scrive) di non riuscire a tenere a mente tutti gli svariati nomi nuovi per tutto il corso della lettura. Una seconda cosa che balza all’occhio, poi, sempre legata comunque alla complessità della materia che i due autori hanno scelto di maneggiare, è una tendenza a disperdere concetti e informazioni confondendo un po’ la lettura e precludendo così al lettore una più naturale confidenza con l’ambientazione e la trama, stessa difficoltà che avevamo riscontrato a suo tempo in Elbrus, in cui i termini complessi, fortemente tecnici, oltre che i ritmi talvolta ridondanti, hanno contribuito a creare uno scenario tanto affascinante e fantasioso quanto caotico.
Superate queste difficoltà di lettura veniamo dunque alla trama. Questo nuovo libro ci conduce su un altro pianeta, chiamato per l’appunto Rhet, dove coesistono tre diversi popoli alieni: i Driihh, i Gummhh e i Lypphh. Questi tre popoli sono divisi per classi, dai più importanti agli emarginati, e tra loro vi è una netta scissione, come comprenderà subito il lettore, il quale si ritroverà all’interno di un’astronave chiamata Ehima dove conoscerà tre personaggi, membri dell’equipaggio, facenti parte ciascuno di una delle tre classi sopra indicate. I tre individui hanno ovviamente delle personalità ben distinte che vengono raccontate man mano che il lettore conoscerà le storie, intriganti e parallele, di cui sono protagonisti.
Di queste due opere non si può non apprezzare lo sforzo che gli autori hanno investito nel creare una narrazione avvincente e ricca di fantasia. Lavorando sulla fluidità di scrittura, per permettere una lettura meno ostica e più scorrevole, Di Clemente e Capocasa potrebbero davvero condurci verso mondi lontani. Noi ce lo auguriamo e glielo auguriamo.
Qui la scheda del libro: https://www.edizionidialoghi.it/rhet
MARIA SOLE MAZZONE