Cantato in inglese e con sguardo ben piantato oltremanica/oltreoceano, ma con la Toscana come terra natia, The Wrong Side Of The Ocean, uscito a Febbraio per Maciste Dischi è il disco d’esordio dei Cento, già attivi sulla scena dal 2009 con tre EP pubblicati sotto il nome Blue Popsicle.
Abbandonato il vecchio moniker e distanziandosi dagli esordi brit-pop, i Cento mettono su un lavoro compatto e ad alto voltaggio in cui spaziano liberamente tra diverse coordinate stilistiche, mantenendo come collante una solida energia, una certa freschezza, e un buon lavoro di esperienza. La sezione ritmica si dà un gran da fare con ottimi risultati, le chitarre son tirate il giusto, e il cantante si districa con nonchalance tra i diversi registri mantenendo una modalità graffiante ma ammiccante. Ed ammiccante è forse il termine giusto per denotare tutto l’album, che oscilla tra ruvidezze edulcorate da recupero hard rock, a massicce dosi di post-punk versione nuovo millennio, power-pop più o meno mainstream, alternative rock nell’accezione più varia del termine, e una serie di nomi tutelari facilmente riconoscibili all’ascolto che vanno dai Franz Ferdinand ai Superchunk, o dai Black Keys ai Foo Fighters.
Come dicevamo, un lavoro solido, compatto, piacevolmente movimentato, ma che spesso soffre della mancanza di una visione unitaria e che soprattutto suona troppo “riconoscibile” nelle sue influenze, rimaneggiate più con furberia tesa a stuzzicare l’appeal dell’ascolto immediato che con effettiva originalità. Rimane un disco che si gioca con dignità le sue carte, di cui si sente tutta la vitalità del suo impatto ai primi assaggi, ma che forse avrà difficoltà a rimanere nelle orecchie degli ascoltatori sulla lunga distanza.
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Video River: https://www.youtube.com/watch?v=Hlu33bknBdM
FRANCESCO CAPUTO