Semiotica notturna è la nuova silloge poetica di Cristina Eléni Kontoglou, scrittrice e fotografa italogreca, nipote di uno dei maggiori pittori e scrittori bizantini, Fotis Kontoglou. Cristina ha pubblicato nel 2023 la raccolta di poesie Volturno Arcano (per Eretica Edizioni), finalista al Premio internazionale Mario Luzi 2023; nello stesso anno è uscito Agrimonia, un libro di racconti autobiografici edito da Fallone Editore. Nel 2024 si classifica terza al Premio Alda Merini per narrativa inedita con Impuri riflessi; inoltre, alcuni suoi racconti compaiono su riviste tra cui Minima&Moralia, Calvario Magazine, Micorrize e Poetarum Silva.
Nella sua più recente raccolta, Semiotica notturna, l’autrice si connette a Volturno Arcano, in cui rifletteva sul legame tra uomo e natura, e continua queste associazioni portandole su un altro livello: in questo testo, infatti, l’essere umano viene osservato nella sua relazione con la città, nel suo specchiarsi non più nel naturale ma nell’artificiale. La metropoli descritta dalla poetessa ha connotati postmoderni, che evidenziano la solitudine e l’alienazione dell’uomo ma in cui avviene anche una trasformazione che, partendo dalla materia impura, giunge alla sua purificazione. Come nella precedente silloge poetica, anche in queste liriche è presente il richiamo a un passato mitico, a uno stato primitivo in cui tutto era più semplice; aumenta però il grado di visionarietà, e le poesie sono sicuramente più ricche di simbologie arcane. In particolar modo, ciò che caratterizza quest’opera sono i riferimenti ai processi alchemici; nelle tre sezioni in cui è divisa la raccolta – Materia, Sublimazione e Trasmutazione – ritroviamo infatti le fasi alchemiche della Nigredo, dell’Albedo e della Rubedo, in cui la materia si corrompe, si purifica e si ricompone privata del superfluo: solo l’essenza deve rimanere, che altro non è che la verità dell’essere. L’autrice cita a riguardo un detto alchemico che recita: «L’opera più naturale e perfetta è produrre ogni cosa secondo la sua essenza».
Cristina Eléni Kontoglou ama decontestualizzare e frammentare; i suoi versi ci conducono nelle contaminazioni della carne con sostanze estranee, alla ricerca di nuovi significati. Come in un esperimento alchemico, si ambisce alla trasformazione, all’acquisizione di una consapevolezza maggiore, di un’elevazione dello spirito. Queste liriche sono porte aperte su mondi possibili, sono evocazioni magiche di una realtà che possiamo sperimentare solamente con i nostri sensi – «Il termometro si è rotto alla base della notte, l’alba una linea fessura Muta di crepuscoli al neon uno zenit di plastica, divora sfere di Mercurio replicate in sensi che non sapevano di essere morbide disertrici deboli lingue che scivolano sul collo, riflettono nuove gestazioni di significati traslucidi sono liquidi puri compiuti fabbricati di sogni, che non si alterano non si sciolgono al tatto. Restano inviolabili impronunciabili. Sillababili solo al buio».
Qui la scheda del libro: https://www.italicpequod.it/books/semiotica-notturna/
La pagina Instagram dell’autrice: https://www.instagram.com/cristinaelenikontoglou/
ELIDE FERRARI