Claudio Verona, rampante e cinico uomo d’affari, non sempre gentilissimo con tutti, nonché fedifrago e strafottente, si trova nell’ascensore del palazzo in cui lavora, mentre questo si blocca isolandolo, fino ad un certo punto, dall’apocalisse zombiesca che si abbatte improvvisamente su Roma. Attraverso lo spiraglio che arriva a crearsi aprendo le porte dell’ascensore, dovrà riuscire, armandosi di un coraggio forse mai avuto, a cavarsela con mezzi di fortuna.
Un film d’assedio che al tempo stesso è anche uno zombie-movie e un apocalittico, interamente o quasi girato all’interno di un luogo chiuso e asfissiante come un ascensore, con un unico vero protagonista a reggere la baracca. Tutto questo è il piccolo, indipendente, ma al tempo stesso sorprendente The End? L’Inferno Fuori, opera prima di Daniele Misischia, da tempo al fianco dei Manetti Bros. (qui produttori), come aiuto-regista.
Sorprendente perché tutto questo avviene a Roma. Sorprendente perché era davvero da moltissimi anni che non si vedeva un film di zombie in Italia (il mitico Lucio Fulci, forse, è stato l’ultimo a sollazzarci con i rabbiosi morti viventi). Sorprendente, soprattutto, perché pur con scarsi mezzi e rifacendosi a molti modelli precedenti, da George A. Romero a John Carpenter, ma non solo, il film riesce a divertire e intrattenere alla perfezione, trasmettendo anche una sana dose di angoscia, senza tralasciare gli immancabili riferimenti alla situazione socio-politica, come da ogni buon film horror sugli zombie che si rispetti.
L’apocalisse che si abbatte su Roma, insomma, non è altro che un’esagerazione di quella che è la situazione odierna che attanaglia la nostra capitale e il fatto che il protagonista si ritrovi a maturare una consapevolezza di se stesso a causa dell’inferno fuori, appunto, non assume dei contorni didascalici o moralistici, ma serve a delineare alla perfezione la figura di questo anti-eroe a cui ben presto ci si affeziona nonostante tutto.
Il merito, in questo caso, va detto, va soprattutto alla perfetta interpretazione di Alessandro Roja, in grado di reggere il film sulle sue spalle, film inframmezzato da alcune telefonate che intrattiene con la moglie, con la polizia o con gli addetti alla sicurezza del palazzo o da alcuni momenti di sano splatter in cui deve cercare di non fare entrare gli zombie (a tal proposito tornerà molto utile la sbarra metallica che riuscirà a sradicare dall’ascensore).
Rimane impresso su tutti il momento in cui la sua ex amante, ormai diventata morta vivente, stramazza al suolo proprio davanti ai suoi occhi, costringendolo ad osservarla a distanza ravvicinatissima e mettendolo di fronte all’orrore non solo dell’apocalisse, ma anche della sua condotta di vita.
Ai momenti puramente adrenalinici, comunque, fanno da contraltare anche altri squisitamente ironici in un mix perfetto che regala molte soddisfazioni e ci restituisce un prodotto nostrano di genere da difendere con le unghie e con i denti, così come Claudio difende il suo “avamposto”, al tempo stesso luogo di salvezza e dannazione.
Per tutti questi motivi, quindi, The End? L’Inferno Fuori è un film che ci sentiamo caldamente di consigliare per questo Haloween, onorando la tradizione con un horror piccolo e sicuramente imperfetto, ma anche molto interessante.
Trailer del film:
ALESSANDRA CAVISI