Francesco sta tornando nella natia Puglia per presentare a sua madre Teresa la sua futura sposa, Emma, accompagnata dalla sua bambina, Sofia. Immersi nell’atmosfera rurale della villa di famiglia, circondata da ulivi secolari, tutti insieme si ritroveranno a dover affrontare le conseguenze nefaste di un errore commesso nel passato da Francesco, dovendo fare ricorso a tutta la loro forza, ma soprattutto alle abilità da guaritrice di Teresa.
Lanciato da Netflix proprio in questi giorni e co-prodotto dallo stesso Riccardo Scamarcio, qui nei panni, credibilissimi, di Francesco, Il Legame non stupisce di certo in quanto a originalità o inventiva (pescando a piene mani dall’horror gotico e rurale, ma anche dal j-horror alla The Ring), ma si fa apprezzare enormemente per la mano ferma e sicura con la quale il regista pugliese Domenico de Feudis ha deciso di mettersi dietro la macchina da presa per girare un film di genere come da tempo non se ne vedevano dalle nostre parti, facendoci ben sperare, visto il successo ottenuto, di poter essere di fronte ad una rinascita dell’horror italiano, dal momento che pur essendo un esordiente (anche se ha collaborato con Paolo Sorrentino per la regia de La Grande Bellezza e di Loro 1 e Loro 2), ha saputo dirigere ottimamente gli attori protagonisti (spiccano su tutti la Teresa di Mariella Lo Sardo e la piccola Sofia di Giulia Patrignani) e ha saputo costruire la tensione con una regia ricca di inquadrature in grado di trasmettere l’inquietudine e il terrore che investono i protagonisti di questa storia macabra.
Si parte con la definizione del termine “fascinazione”, prendendo spunto dal saggio Sud e Magia di Ernesto de Martino, andando a parare in maniera affascinante e perturbante in temi quali l’occultissimo, le possessioni, l’esoterismo, la magia nera, con credenze e pratiche che ancora oggi nel Sud Italia, in certi ambienti e in determinati casi, sono radicate, così come ci viene mostrato quando osserviamo le strane preghiere recitate dagli invitati al pranzo di bentornato di Francesco, piuttosto che i bizzarri intrugli che Teresa prepara per aiutare chi si rivolge a lei o, addirittura, per guarire gli ulivi malati che circondano la sua proprietà.
Con una fotografia fortemente cupa, in grado di raccontare perfettamente questa società arcaica e a tratti oscura, con un mood internazionale e con una colonna sonora sorprendentemente dimessa e al servizio della storia, nonostante siamo di fronte a un horror, genere che spesso gioca proprio con questo elemento per regalare facili jump scares (qui comunque non del tutto assenti) o per riempire dei vuoti di senso, Il Legame arricchisce il catalogo Neftlix e il cinema italiano in generale di un tassello imprescindibile se non si vuole continuare a guardare solo commedie o drammi, generi principalmente prodotti nel nostro Paese negli ultimi anni.
Trailer del film:
ALESSANDRA CAVISI