La carriera dei Caravanserai è fatta soprattutto di live. Jennifer Gentle, Verdena, The Veils, Brunori Sas e The Niro li hanno scelti infatti per aprire i loro concerti. Nel 2015, grazie all’etichetta Garage Records, sono riusciti, finalmente, a pubblicare un disco full-lenght, dopo un passato discografico dominato da brevi ep.
Il titolo del disco in questione è Feral, letteralmente “selvatico”. In effetti, il titolo non potrebbe essere più azzeccato, nel senso che questo album dei Caravanserai è davvero un animale selvatico, ma di quelli aggraziati ed eleganti.
Echoes from the theatre, track d’apertura, ci accoglie con ammalianti violini. Questi faranno capolino in altre tracce del disco (come A men and his burden), ma il mood prevalente di questo lavoro è piuttosto un rock psichedelico dalle atmosfere piuttosto oniriche, come confermano Memorial Day, Arabasque e il singolo di lancio The day is one.
Feral è un disco ben fatto, forse anche troppo. C’è una tendenza quasi manieristica nel voler curare tutti i particolari, che spesso diventa barocca e ampollosa, forse più evidente perché, da una band così, ci si poteva aspettare qualcosa di leggermente più “sporco” e diretto. È un gruppo che, quindi, può fare ancora meglio, per cui consideriamo questo primo lp un gradevole antipasto che ci apre lo stomaco per gli auspicati ben più sostanziosi album a venire.
Sito ufficiale: http://caravanserai.it/
Video di The day is one: https://www.youtube.com/watch?v=G970FKq6v84
ALBACHIARA RE