Non è certamente uno sprovveduto Florestano, all’anagrafe Leonardo Salvaro: produttore, polistrumentista nonché titolare dell’etichetta Kowloon Records, label fondata a Londra che si è anche fregiata, lo scorso anno, della pubblicazione di questo Noh, disco inedito dell’artista veronese.
Otto tracce che segnano i confini perimetrali di un mondo elettronico più rivolto alla riflessione, intimista e decadente nelle sue componenti che spesso rifiutano l’ostentazione patinata; si sente tanto calore e mondo analogico fra le note proposte da Florestano, che dopo qualche iniziale brano di studio e conoscenza reciproca con l’ascoltatore prende una seria svolta con Koota. Da questo episodio in poi, sembra non esserci più alcuna forma di timidezza, e le restanti quattro tracce si sviluppano quasi come una forma di dialogo aperto, con strutture musicali originali mai compresse nei limiti dell’ascolto commerciale (tutte le tracce superano i quattro minuti, raggiungendo anche la doppia cifra di minutaggio).
La capacità strumentistica del musicista è senza dubbio convincente e l’evocatività dei brani è indiscutibile: Florestano convince pienamente con un disco d’ascolto che catalizza l’attenzione, ma che ben si presta anche come sottofondo in viaggio ed in momenti di riflessione; manca forse qualche spunto più dinamico, quasi violento, che forse troverà spazio in successive sperimentazioni.
Non resta che augurarsi che questa opera artistica possa raccogliere i giusti riconoscimenti e magari ricevere un seguito artistico, un nuovo disco che avremo certamente il piacere d’ascoltare.
La pagina FB di Florestano: https://www.facebook.com/l.florestano
GIANDOMENICO PICCOLO