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“Il Famiglio della Strega” di Francesca Matteoni: un saggio tra il sacro e il profano

francescamatteoniilfamigliodellastregacopertinaUna strega è umana proprio come te. Anche tu potresti essere una strega“. Esordisce in questo modo Francesca Matteoni nel suo saggio Il Famiglio della Strega, Sangue e stregoneria nell’epoca moderna (edito da Effequ), lasciandoci subito intendere che quello che ci apprestiamo a leggere sarà qualcosa di quantomeno intrigante e forse anche di relativamente nuovo, pur trattando uno dei temi più antichi della nostra letteratura. La promessa è già in parte mantenuta nelle prime righe, perché la scrittura dell’autrice riesce a rendere questo saggio scorrevole quanto un romanzo, catturando il lettore e magnetizzando la sua attenzione per proseguire la lettura.

Con un’analisi profonda tra storia, folklore e religione, in questo volume vengono sviscerati moltissimi aspetti legati alla stregoneria o comunque al mondo magico, con attenzione particolare proprio alla donna e al Famiglio delle Streghe, protagonista del titolo.

Capita spesso che nell’immaginario collettivo la strega venga vista in modo negativo dai più e l’autrice lo fa presente chiaramente: “Nella prospettiva storica e antropologica infatti la strega agisce spinta dal desiderio di nuocere senza alcun guadagno personale. Incarna i terrori più diffusi nel genere umano, porta morte e malattie improvvise, odia la sua comunità, ed è ricambiata“. Tuttavia nel corso della storia l’accezione di strega ha subito numerose evoluzioni. Si è passati dal pensare che fossero donne malate di mente o perfino ad arrivare a identificarle con reincarnazioni di figure demoniache, fino a raggiungere le evoluzioni più moderne e spesso positive di donne ribelli e libere.

Ci sono state anche storicamente delle testimonianze di streghe che hanno cambiato completamente la prospettiva delle cose: “Le confessioni delle streghe ci raccontano di profonde solitudini, causate dalla povertà, dall’esclusione, da dolori e difficoltà personali, da sensi di colpa, dalla rabbia perfino e sì, anche da fantasie e visioni che in altre situazioni avrebbero fatto di alcune fra loro grandi narratrici. […] E in questa solitudine tesse amicizie eccezionali con spiriti, presenze ibride fra l’animale e il mostruoso, compagni invisibili al suo vicinato.” Ed è qui che entra in gioco la figura del famiglio, una creatura che assume sembianze e accezioni diverse nel corso della storia ma che diventa comunque il soggetto cardine di questo saggio. “Il famiglio sembra originare dall’incontro della tradizione folklorica con le idee antiche sulla magia, rivisitate e demonizzate dall’ossessione religiosa dei persecutori di streghe“.

Siamo soliti accostare alle streghe un gatto o un gufo eppure nell’antichità i famigli potevano essere anche corvi, cornacchie, rospi, civette ecc. Associati a presenze demoniache, durante la caccia alle streghe ne vennero sterminati tantissimi e in questo saggio l’autrice scava nel profondo di questo essere andando addirittura oltre, analizzando aspetti che difficilmente si conoscono e che sono strettamente legati alle pratiche di queste strane creature.

Alla fine della lettura possiamo affermare che questo saggio forse non è per tutti ma certamente è un piccolo pozzo di conoscenza e analisi che dovrebbe, invece, essere conosciuto da tutti.

Ricco di riferimenti storici e citazioni dei vari testi a cui Francesca Matteoni ha fatto riferimento, che danno la possibilità al lettore di poter approfondire le fonti, questo è un saggio davvero interessantissimo e mai noioso, che getta un occhio sul passato mantenendo lo sguardo sul presente rendendo questa lettura unica e assolutamente da consigliare.

Qui la scheda sul sito della casa editrice: https://www.effequ.it/saggi-pop/famiglio/

MARIA SOLE MAZZONE

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