Il Geco e il Girasole è la seconda raccolta di poesie di Francesco Vito Ciaravino (La Spezia, 2001) dopo l’opera Combaciarsi, con la quale si aggiudica il Premio Firenze Giovani 2023. Nel 2022 riceve inoltre una segnalazione di merito al Concorso Internazionale di Poesia e Teatro Castello di Duino XVIII con la poesia in vernacolo tarantino ‘Mba Vitúcce, e nel 2023 vince il Premio Senato Accademia – sezione poesia studenti – consegnato dall’Accademia delle Arti e delle Scienze filosofiche in collaborazione con l’Università Aldo Moro di Bari. Un percorso di tutto rispetto che conduce fino a Il Geco e il Girasole, una silloge poetica particolare perché, fermo restando il valore delle singole liriche, ciò che più colpisce è la struttura data al testo in generale: ogni poesia, infatti, va a comporre un mosaico in cui si racconta l’evoluzione di una storia d’amore, dai suoi inizi passionali, passando per le prime incomprensioni e fino alla sua amara fine. È inoltre evidente l’ispirazione autobiografica dell’opera: il poeta esprime il suo struggente romanticismo dedicando le sue liriche alla donna che ha ormai perso, ma che è sempre nei suoi pensieri e nel suo cuore.
Con lei si instaura un dialogo poetico in cui si ripercorrono le tappe del loro amore: in novantanove poesie (più la centesima che rimane sconosciuta ai lettori – «Fu un patto inviolabile: assicurarmi che nessuno, oltre te, potesse leggere la centesima poesia di questo libro. L’ultimo vincolo fra quello che siamo stati e quello che avremmo potuto essere») assistiamo alla costruzione di un legame solido, fatto di passione e complicità, per poi avventurarci nelle emozioni contrastanti di una danza a due, e negli scossoni provocati da un repentino cambio di ritmo di uno dei ballerini.
Francesco Vito Ciaravino parla d’amore approfondendone ogni sfumatura, e così facendo analizza anche la misteriosa e a volte contraddittoria natura umana; è un viaggio intenso attraverso liriche potenti che parlano di un incontro, di un appassionato combaciarsi e infine di un’incurabile e straziante nostalgia – «Estraggo lungo la costa granelli microscopici da lanciare stupidamente dentro l’acqua. Necessito della tua pelle per non smarrirmi nei tifoni che trattengo. Probabilmente preferiresti isolarti ma ti assicuro che troverò nuovi modi per custodirci: ci salveremo naufragando». Questa silloge è anche un atto d’amore nei confronti della stessa parola poetica: verso la sua capacità unica di esprimere sensazioni altrimenti indefinibili, e verso il suo potere catartico e salvifico.
Qui la scheda del libro: https://www.amazon.it/geco-girasole-Francesco-Vito-Ciaravino/dp/B0DHHVDYHL/
La pagina Instagram di Ciaravino: https://www.instagram.com/francescovitociaravino_/
ELIDE FERRARI