Un bel carico di sacrosanta ignoranza ci arriva dal Veneto, con il primo full-lenght de Gli Abusivi. Il quartetto non si discosta dalle premesse contenute nell’ep di debutto, e pubblica queste undici tracce all’insegna di un (ma va?) ruspante rock’n’roll dai fortissimi tratti ironico/demenziali. Chi cerca contenuti e analisi psicosociologiche può abbandonare qui la lettura. Chi non ha problemi con un dischetto pieno di mazzate e dai testi consapevolmente coattissimi, troverà di che divertirsi.
Perché in fondo non ci sarebbe molto da dire su Ancora Rock’n’Roll, a parte evidenziare queste due componenti, isolate qui solo per comodità discorsiva. Autoironia a palate, temi pseudo-quotidiani, un sacco di scemenze, parti anatomiche femminili e non da una parte, schitarrate come satana comanda dall’altra. E se magari i testi non sempre divertono, o non sempre colpiscono nel segno, la parte strumentale di tutta la faccenda gira che è un piacere. Niente di rivoluzionario, per carità: “solo” un più che buono punk’n’roll tiratissimo e iperdinamico nelle sue diverse declinazioni, dalla scuola scandinava (dagli indimenticati Randy agli Hives), costeggiando qualcosa del vecchio Danko Jones, o passando direttamente per qualche tentazione hard rock da una parte o spiccatamente pop-punk dall’altra; si corre, ci si sfascia, e gli spunti melodici sono tanti e spesso parecchio efficaci.
Tra qualche caduta di stile, qualche potenziale hit per gente fortunatamente poco alla moda e qualche genialata random (Neomelodico, il pezzo dedicato alla moglie di capirete-poi-chi, è un qualcosa che avrebbero voluto scrivere in tanti, secondo me), si sente che loro si divertono un sacco e nella maggior parte dei casi fa divertire anche noi. Prendere o lasciare.
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FRANCESCO CAPUTO