Arriva direttamente dal Missouri il disco di questa odierna recensione: il suo titolo è Koffer, realizzato da Ian Fisher.
Fortemente improntato alla concertistica live, l’approccio alla musica da parte dell’artista è diretto, dinamico ma al tempo stesso non scade sbrigativo e dozzinale: le undici tracce che compongono la release discografica sono artisticamente riconducibili al folk e ventate cantautorali più vicine alla verde Irlanda che all’America, per un ascolto difficilmente categorizzabile nella sezione rock.
L’album prende la piega giusta sin dalla prima nota, crescendo di qualità in particolare nella traccia che regala anche il titolo al disco, sicuramente uno degli episodi più vicini al rock dell’intera playlist, ripreso anche in versione acustica prima del congedo finale.
I molteplici piani delle canzoni vivono anche di forti riferimenti, ed in alcuni tratti non è inusuale percepire la vocalità di Fisher vicina a quella di Alex Turner degli Arctic Monkeys oppure sentire le chitarre acide strizzare l’occhio ai Black Keys.
Il consiglio è dare ben più di un ascolto, perché abbiamo a che fare con un bel long play suonato e prodotto in modo convincente, capace di proiettare la mente del fruitore ben lontano dal cemento quotidiano.
Dalla periferia americana più naturale, sincera ed incontaminata viene fuori un prodotto davvero interessante; si possono scrivere molti aggettivi ma quel che conta maggiormente è cliccare il tasto giusto per immergersi in questo microcosmo musicale.
La pagina ufficiale dell’artista: https://www.facebook.com/ianfishersongs/
Il video live di Koffer: https://www.youtube.com/watch?v=YHi_qHMmXog
GIANDOMENICO PICCOLO